In Umbria situazione opere incompiute positiva rispetto alle altre regioni

Stefano Vinti“In Umbria, la situazione delle opere incompiute si può giudicare positivamente se si fa il  confronto con quanto emerge nella maggior parte delle altre regioni italiane”. È quanto sottolinea l’assessore regionale ai Lavori pubblici, Stefano Vinti, osservando che “ovviamente un’opera pubblica incompiuta è e resta un problema per tutta la comunità regionale, un utilizzo improprio delle risorse, una programmazione insoddisfacente che dovrebbe essere sanata dove ne sussistano ancora le convenienze e le possibilità di spesa”.

“Occorre fare chiarezza rispetto a quello che oggi viene definita ‘opera incompiuta’ – afferma innanzitutto – per non fornire informazioni imprecise, parziali oppure strumentali. La rilevazione delle ‘opere incompiute’ – ricorda l’assessore – è stata istituita con il decreto legge ‘Salva Italia’ del Governo Monti con l’intenzione di capire quale fosse il patrimonio di opere pubbliche non fruito, i cui finanziamenti rimangono inutilizzati per le finalità previste negli atti di assegnazione. Aveva, perciò, lo scopo di compilare su scala nazionale un elenco di tutti gli interventi su cui poteva successivamente essere fatta un’operazione di ricognizione delle risorse”.

I criteri per la predisposizione dell’elenco-anagrafe delle opere pubbliche incompiute sono stati stabiliti con un successivo decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. “Opera pubblica incompiuta – spiega Vinti – è ogni opera i cui lavori sono iniziati che però risulti non completata per le seguenti cause: mancanza di fondi; cause tecniche; sopravvenute nuove norme tecniche o disposizioni di legge; fallimento, liquidazione coatta e concordato preventivo dell’impresa appaltatrice, risoluzione del contratto, o di recesso dal contratto ai sensi delle vigenti disposizioni in materia di antimafia; mancato interesse al completamento da parte della stazione appaltante, dell’ente aggiudicatore o di altro soggetto aggiudicatore”.

In Umbria la rilevazione delle opere incompiute è affidata all’Osservatorio regionale dei Contratti che dal 1 agosto 2013 ha reso disponibile sul sito http://pubblicazionebandi.regione.umbria.it l’applicativo per la comunicazione obbligatoria dell’elenco-anagrafe delle opere incompiute di interesse regionale da parte degli enti aggiudicatori o altri soggetti. La Giunta regionale, ricorda Vinti, ha concesso quasi due mesi di tempo in più rispetto ai termini fissati dal Ministero per effettuare la comunicazione, “obbligatoria anche se l’ente non individuava al suo interno alcuna opere incompiuta”.

L’Osservatorio, inoltre, fino alla data stabilita del 15 settembre, ha svolto una campagna  di monitoraggio delle comunicazioni da parte delle Amministrazioni, attraverso contatti diretti e con posta certificata, ottenendo un risultato “soddisfacente”: la quasi totalità degli Enti interpellati ha risposto alla richiesta della Regione, segnalando in entrambi i casi (sussistenza di opere incompiute e non), sull’apposito portale della Regione Umbria, lo stato delle opere di loro competenza.

Tra le opere segnalate, precisa l’assessore Vinti, il potabilizzatore comprensoriale di Citerna, la diga di Valfabbrica (Casanuova sul fiume Chiascio), la galleria della Guinza e il traforo del Cornello (tra Sorifa di Fiuminata, in provincia di Macerata, e Nocera Umbra in provincia di Perugia) sono opere in corso d’opera, che usufruiscono di fondi già stanziati, e quindi non sono da considerarsi come opere “incompiute”.

Alcune di queste opere, come la galleria della Guinza (galleria sulla E78 Grosseto-Fano) e il traforo del Cornello (al centro di uno “scontro” di competenze tra Anas e Provincia di Macerata) hanno come soggetto attuatore l’Anas e di conseguenza vanno rendicontate nel database nazionale. Per quanto riguarda la diga di Valfabbrica, due – ricorda l’assessore – erano gli interventi necessari: il prolungamento dello scarico di fondo già da tempo eseguito e la stabilizzazione e messa in sicurezza del versante destro dell’invaso il cui progetto, dopo un lungo e faticoso percorso istruttorio (Servizio dighe e Consiglio Superiore dei Lavori pubblici) è stato approvato, con lo stanziamento di circa 44 milioni di euro da parte del Ministero per le politiche agricole. I lavori non sono ancora iniziati; è stata espletata la procedura di gara e sono in corso le procedure per l’affidamento dei lavori.

È possibile consultare l’elenco-anagrafe delle  opere  pubbliche incompiute  sul sito www.osservatoriocontratti.regione.umbria.it.e sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti  (https://www.serviziocontrattipubblici.it/simoi.aspx).