Firenze, Unioni Civili clamoroso il flop proprio nella città di Renzi

Questo l’intervento del consigliere del Nuovo Centro Destra Emanuele Roselli (Ncd). “Abbiamo capito che per Renzi le unioni civili sono una priorità. E conseguentemente abbiamo capito che per il segretario del PD cambiare idea è una priorità. 

Solo pochi anni fa, il 16 febbraio del 2007, Renzi dichiarava in una intervista pubblicata su Avvenire: “(…) Non ritengo quella della coppie di fatto la questione prioritaria su cui stare mesi a discutere per poi trovare una faticosa mediazione. Mi sembra un controsenso rispetto alle vere urgenze del paese. E poi perché si tratta essenzialmente di una battaglia mediatica intorno alla presunta laicità della politica. Mentre il tasso di laicità politica non si misura su questo tema, ma sul grado di dare risposte non ideologiche ai reali problemi della gente. Questi provvedimenti sono carichi di forza ideologica, sono un compromesso politico, ma toccano la minoranza delle persone. Basti pensare all’assoluta inutilità dei registri civili nei Comuni che ne hanno approvato l’istituzione. Cos’è che le dà più fastidio in questa vicenda, Presidente Renzi? Mi dà fastidio l’idea che si vada sempre nella direzione di una non assunzione di responsabilità e questo mi sembra culturalmente sbagliato. Io penso che si debba deideologizzare il dibattito e uscire da questa rissa verbale quotidiana per poi affrontare in modo serio la questione ricordando che la famiglia è la cellula della società non perché lo dicono i cattolici, ma perché è il fondamento di un modo di stare insieme. E se il matrimonio è un sacramento per chi crede, per la comunità è comunque un istituto del diritto e come tale impone assunzione di responsabilità davanti alla società”. Un tempo vi era il detto “Parigi val bene una messa” attribuendo questa frase ad Enrico IV, di fede ugonotta, che per ottenere il trono di Francia accettò di convertirsi al cattolicesimo. Oggi Renzi ripropone lo stesso tema in chiave moderna: Palazzo Chigi val bene una “civil partership”. Del resto sì è capito che quello che in realtà sta più a cuore a Renzi è aprire una crisi di governo per andare a nuove elezioni. Ci aveva provato con l’elezione del Presidente della Repubblica prima, ci ha riprovato con il “caso Cancellieri” e il tema dell’indulto e dell’amnistia (contraddicendo ancora una volta se stesso), ci sta riprovando adesso sulle unioni civili e col rilancio sullo “ius soli”. Alfano ha più volte ribadito che finché il NCD sarà al Governo non ci potranno essere matrimoni tra persone dello stesso sesso in Italia. Ha ribadito che le priorità per il Paese, sono il lavoro, la famiglia e la semplificazione burocratica, nonché una riforma costituzionale che superi il bicameralismo perfetto. Non solo. Renzi, una volta diventato sindaco di Firenze, non solo non ha abolito gli “assurdi ed inutili registri civili”, come lui stesso li aveva definiti, ma ha addirittura reso gratuita la loro sottoscrizione. Vale a dire: se a Firenze vai in Comune per fare una carta di identità o richiedere lo stato di famiglia, paghi l’imposta di bollo: se invece ci vai per iscriverti al Registro delle Unioni Civili il servizio è gratuito (perché il costo viene fatto pagare a tutti i fiorentini!). La procedura è stata velocizzata e dal 2010 non comporta più oneri per il cittadino dopo che la Giunta Renzi ha predisposto il servizio gratuito (al fine di incentivare le iscrizioni dopo il clamoroso flop di numeri) con il provvedimento n. 2010/G/00026, ma tutto questo non ha portato evidentemente i risultati sperati, e ancora una volta i numeri smentiscono Renzi. Ecco qui di seguito l’andamento delle iscrizioni al registro nel Comune di Firenze NUMERO ISCRIZIONI “REGISTRO UNIONI CIVILI” DEL COMUNE DI FIRENZE alla data del 31 dicembre 2013

ANNO 2001 N. 3 ANNO 2002 N. 3 ANNO 2003 N. 6 ANNO 2004 N. 8 ANNO 2005 N. 10 ANNO 2006 N. 10 ANNO 2007 N. 12 ANNO 2008 N. 9 ANNO 2009 N. 3 ANNO 2010 N. 10 ANNO 2011 N. 10 ANNO 2012 N. 7 ANNO 2013 N. 8

Su una cosa Renzi ha sempre avuto ragione: i numeri dimostrano che quella delle unioni civili non è una priorità visto che, tra l’altro, al dicembre 2013 risultano anche 5 cancellazioni dal registro”.