Potenza, consiglio regionale il dibattito sull’elezione dell’Udp

Il dibattito che oggi, in Consiglio regionale, ha accompagnato l’elezione dell’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea e della Giunta delle elezioni, ha in parte anticipato la discussione generale che fra pochi giorni il Consiglio dovrà svolgere sulle dichiarazioni programmatiche del presidente della Regione Marcello Pittella. Roberto Cifarelli (Pd), nell’annunciare all’Aula l’orientamento del centrosinistra per l’Ufficio di Presidenza, ha parlato della necessità di “aprire una dialettica positiva, dialogante, costruttiva con le forze di opposizione presenti in Consiglio regionale”. Per questa ragione ha proposto di affidare la presidenza della seconda Commissione consiliare permanente (Bilancio e programmazione) ad un esponente delle minoranze. Gianni Perrino (Movimento cinque stelle) ha invece criticato la maggioranza, che ha chiesto una sospensione di pochi minuti (durata più di un’ora) per definire le proprie proposte per l’Ufficio di Presidenza. “Cominciamo malissimo questa consiliatura – ha detto – chiedere cinque minuti dopo che si sono avuti diversi mesi a disposizione, diverse decine di giorni, e poi stare più di un’ora lì a continuare ancora a capire come ci si deve spartire le poltrone, onestamente non ci sembra un bellissimo spettacolo, nei confronti anche dei cittadini qui presenti e di quelli che sono fuori. Si potevano tranquillamente avanzare qui i nomi dell’oggetto del contendere e poi si votava. Qual era il problema? Perché bisogna andare sempre al chiuso a discutere, per poi dare l’impressione di essere uniti e di aver fatto una scelta univoca?”. Questo a noi non sembra una cosa né corretta né giusta; si parla di riformare la politica, ma già da questo piccolo segnale si capisce che forse la strada non è proprio quella giusta”. “Presidente, lei oggi aveva una opportunità direi straordinaria – ha detto Michele Napoli (Pdl) rivolgendosi a Pittella -, per dare prova che per davvero si apriva una nuova fase per la politica lucana e che le prime mosse messe da lei in campo non fossero frutto di una estemporaneità, dettata magari dalla contingenza, ma un consapevole convincimento di dare una svolta vera, concreta rispetto al passato”. In questo senso, a parere di Napoli, il centrosinistra avrebbe dovuto “far valere una concezione alta della politica, secondo la quale i partiti politici devono pensarsi come avversari e non come nemici e dovevano confrontarsi in un clima segnato dall’accettazione e non dal sospetto che qualcuno sia meno legittimato degli altri a raccogliere, ottenere e rappresentare il consenso, rivestendo ruoli di carattere istituzionale pur in quota delle opposizioni”. Francesco Pietrantuono (Psi) ha parlato dell’esigenza “di interpretare questa fase nell’ottica di cambiamenti che, in qualche modo, stanno riguardando la politica e sono cambiamenti che vengono da lontano, che vengono da prima e che in questi 20 anni, a furia di un formalismo che tendeva a mettere le pezze al vestito, alla fine ha strappato talmente il vestito che ci ritroviamo nudi. Ha ragione Perrino a porre con forza il tema della partecipazione e della trasparenza. Non possiamo scaricare, come sempre è successo e come molto probabilmente potrebbe succedere, le tensioni della politica nelle istituzioni. È una cosa che rallenta l’azione ed è una cosa che soprattutto non ci consente di, con coraggio, anche andare a mettere mano in quel problema fondamentale che è la costruzione di consenso sociale che si fa oltre le persone e oltre le istituzioni e che si fa con i gruppi intermedi e con i partiti. Occorre fare tesoro, degli errori o delle debolezze del passato, mettendo le mani con coraggio in quelle debolezze e ristrutturando anche il rapporto con la società”. Per Luigi Bradascio (Lista Pittella Presidente) “l’unica discussione che si è prodotta dopo le elezioni ha riguardato il gruppo unico, ovvero se e come far confluire nello stesso gruppo gli eletti della lista del Partito Democratico e nella lista Pittella, come se si trattasse della stessa cosa. Non vedo nessun motivo per variare la mia condizione. Resterò fermo a presidiare la mia appartenenza, quella lista Pittella Presidente, nella quale sono stato eletto. Questa decisione non sarà un totem a cui immolarsi, siamo pronti ad accogliere un Partito democratico nuovo che nei fatti risponda alle domande di rinnovamento che abbiamo posto, che hanno suscitato entusiasmo e che sono risultati vincenti nella campagna elettorale. Grande credito, quindi, apertura massima verso la Giunta. Occhi aperti verso i direttori generali, infinita voglia di capire e di ascoltare, in attesa di colori e profumi nuovi per i quali ho deciso di essere qui questa mattina”. Rivolgendosi al presidente Pittella, riguardo alla nomina degli assessori esterni, Nicola Benedetto (Centro Democratico) ha affermato che “nei pochi incontri che ho potuto avere con lei, con il segretario del Pd ed addirittura con il capogruppo alla Camera mi è stato detto e da tutti affermato che è una Giunta, come diceva il consigliere Pietrantuono, balneare. Io non lo so se è vero che fra cinque, sei mesi, sette mesi, ci troveremo una nuova Giunta, interna, esterna, non lo so, ma sicuramente bisogna ricominciare daccapo. Presidente, la prego e le chiedo di essere leale con il governo, con gli assessori che ha nominato, affinché possano essere operativi e possono dare un minimo risultato alla gente che in questo momento ci sta aspettando, ci sta osservando e sta aspettando con pazienza. Facciamo qualcosa di buono, qualcosa di serio. Io continuo ad essere fedele alla coalizione, le chiedo di parlare un po’ di più con i partiti minori, le chiedo di mettere insieme il programma, di mettere insieme le poche cose che potremmo fare”. Gianni Rosa (Laboratorio Basilicata) ha sottolineato le contraddizioni “di una maggioranza disintegrata al primo Consiglio”, ricordando che “il collega Napoli nel suo intervento ha evidenziato quella che è la regola democratica di rappresentanza della maggioranza e della minoranza, la più alta carica di questo Consiglio, in quelle regole democratiche normalmente viene assegnata alla minoranza. Noi prendiamo atto che questa maggioranza ritiene di mettere uomini autorevoli in quel posto, questa maggioranza ritiene di condividere. Qui non si tratta di condividere, qui si tratta di rispettare regole alla base della democrazia. Allora, dico, le regole democratiche si rispettino in questa Assise e soprattutto per il bene della Basilicata vediamo di recuperare queste giornate e facciamo in modo che questo Consiglio, questa legislatura possa andare avanti nel migliore dei modi e non con quello che oggi questo Consiglio, questa maggioranza ha presentato a tutti i lucani”. “Oggi si definisce l’assetto politico istituzionale e prende il via la decima legislatura – ha affermato Francesco Mollica (Udc) – e per quanto io possa distinguere i due aspetti, istituzionale e politico, non posso prescindere dall’esternare l’amarezza che ne segna l’avvio per quanto è successo nel recente passato e che non ha eguali nella storia della nostra Regione, una legislatura interrotta a metà volontariamente e tanto fango mediatico che ha gettato nel discredito una intera classe politica, che ora deve necessariamente riscattarsi eticamente, cercando di recuperare la credibilità e la fiducia da parte della comunità regionale”. Per Mollica occorrerebbe “elevare il confronto politico fra maggioranza ed opposizione, con una dialettica anche dura ma riservata alle proposte di riforma istituzionale e di buon funzionamento del Consiglio, senza scadere nella delegittimazione reciproca e nella demagogia becera, che non farebbe bene all’immagine delle istituzioni”. In questo senso, per Mollica sarebbe stato giusto affidare all’opposizione la presidenza del Consiglio regionale per promuovere la massima collaborazione istituzionale “e soprattutto per continuare con l’azione dei tagli alla politica e per dotarsi di uno Statuto che ci metta al passo con i tempi e con le nuove regole, cercando di sburocratizzare la macchina amministrativa”. Mario Polese (Lista Pittella Presidente) ha affermato che “sulla politica e sulle questioni di metodo dobbiamo stare tanto sulla trasparenza quanto sulla condivisione dei metodi di decisione”. Polese ha annunciato la sua adesione al gruppo consiliare del Partito democratico, “i cui valori, i cui principi condivido in maniera totale, ho sempre condiviso e che sono oggi rafforzati da un metodo d’azione che sarà quello del segretario nazionale che non posso non condividere. Ha infine affermato che la Giunta nominata dal presidente Pittella “è di assoluta qualità, e credo che questo Consiglio funga da propulsore nei confronti della Giunta, in una funzione di accompagnamento anche in base a quelle che sono le peculiarità del nostro territorio. La Basilicata è una terra accogliente, noi dovremmo essere in grado anche di saperlo dimostrare ed indicare alla nostra Giunta”.