Cia, inaugurata ad Albano di Lucania sede territoriale

La Cia rilancia il ruolo di presidio del territorio rurale specie nei piccoli comuni in difesa dell’identità e della riconducibilità di prodotti legati a microterritori, produzioni enogastronomiche tipiche, preziose e di qualità e a sostegno di un nuovo modello di sviluppo locale basato sulle risorse territoriali e paesaggistiche, tradizioni culturali e popolari. Inaugurata ad Albano di Lucania la nuova sede della Cia nel corso di un incontro al quale hanno partecipato il presidente regionale della Cia Donato Distefano, l’assessore regionale all’Agricoltura Michele Ottati e il sindaco di Albano Rocco Guarino. “L’elemento centrale – ha spiegato Distefano – è quello di puntare sull’organizzazione distrettuale dell’economia agricola lucana facendo interagire imprese-aziende, produzioni e territorio per correre ai ripari rispetto al progressivo spopolamento dei piccoli comuni anche per effetto di scelte urbanistiche e di programmazione a favore dei capoluoghi e dei grandi comuni. E’ evidente che quest’operazione di marketing presuppone l’approvazione della famosa legge regionale di riordino delle strutture in agricoltura e la disciplina dei distretti rurali oltre che una normativa chiara, una volta per tutte, sul marchio regionale. A livello locale pensiamo a circuiti brevi di commercializzazione (punti vendita, circuiti agrituristici, punti di degustazione, circuiti gastronomici) da incentivare attraverso l’istituzione di un Albo dei produttori e delle aziende agro-alimentari per la vendita diretta o la degustazione; provvedimenti di sostegno ai consumi regionali e alle produzioni stagionali, l’incentivazione all’uso dei prodotti locali nella ristorazione e l’istituzione di mercati degli agricoltori in tutti i Comuni lucani. Per noi inoltre – ha sottolineato Distefano- si rafforza il compito che ci siamo dati di ‘sindacato del territorio’. Parte integrante è senza dubbio la ‘Carta di Matera’ che – ha aggiunto- si basa su una buona alleanza tra agricoltori, amministratori regionali e locali, politici ed espressioni della società civile ed è fondata sul riconoscimento del contributo dell’agricoltura allo sviluppo ed all’occupazione, al benessere sociale nella sua accezione più ampia”.