Colline di San Luca, nasce una nuova area protetta da 5 mila ettari
La Giunta ha deliberato l’istituzione del Paesaggio naturale e seminaturale protetto ”Colline di San Luca” che interessa i Comuni di Bologna, Casalecchio di Reno e Sasso Marconi, che nelle scorse settimane avevano espresso formale assenso dopo un lungo percorso condiviso. La delibera passerà ora al vaglio del Consiglio provinciale e l’approvazione è prevista entro gennaio 2014. L’area comprende il territorio collinare che dall’area urbana bolognese e da quella contigua di Casalecchio si spinge verso sud sino al limite della Riserva del Contrafforte Pliocenico ed è delimitato a est dal corso del torrente Savena e a ovest da quello del fiume Reno. Il nuovo Paesaggio protetto, istituito ai sensi della Legge Regionale 672005 e che presenta una elevata variabilità ambientale e una altrettanto ricca diversità biologica, rappresenta un importante tassello di completamento della tutela della fascia collinare appenninica a ridosso del capoluogo. Da un punto di vista ecologico infatti, con i suoi quasi 5000 ettari di estensione, l’area mette in diretta relazione territoriale il Parco regionale Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa, il Parco Storico regionale di Monte Sole e la Riserva Naturale del Contrafforte Pliocenico, oltre a una serie di altri importanti elementi della rete Natura 2000. Inoltre l’area include al suo interno il Sito di importanza comunitaria/Zona a protezione speciale “Boschi di San Luca e Destra Reno”.L’importanza dell’area risiede in particolare nella sua conformazione e ubicazione: si tratta di un corridoio ecologico ricco di significati e una particolare area di transito sia per gli uccelli (sono oltre 15 le specie di interesse comunitario segnalate tra cui il Falco Pellegrino) che per gli animali di terra (il sito è frequentato stabilmente dal Lupo) tra l’Appennino e le aree fluviali-umide della pianura bolognese. Le finalità istitutive del Paesaggio protetto mirano all’individuazione e all’attuazione di azioni specifiche per arrestare la perdita della biodiversità attraverso il sostegno e la valorizzazione delle realtà socio-economiche e culturali locali. In particolare salvaguardando e potenziando il patrimonio paesaggistico; valorizzando il sistema delle aree verdi pubbliche presenti; promuovendo una fruizione compatibile con la conservazione del patrimonio naturale. La Provincia assumerà la gestione dell’area fino al trasferimento della funzione all’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Orientale.