I politici ed i malandrini secondo Enzo Ciconte
Da qualche mese e’ tornato il professore Enzo Ciconte in libreria col suo “Politici (e) malandrini” edito dalla casa editrice Rubbettino. Da tempo lo scrittore , nelle sue opere, si occupa di brigantaggio, mafia e non solo. Ma quest’ultimo libro dimostra che la sua passione ed i suoi studi sono sempre in evoluzione. La Ndrangheta, la piu’ pericolosa delle associazioni criminali ha un ruolo determinante nel processo dell’organizzazione del potere. Impenetrabile in quanto circoscritta in ambiti familiari. Lo storico fa un’attenta analisi cronologica del suo divenire storico dall’Unita’ d’Italia ad oggi attraverso intrighi, appartenenze, rivalita’. L’associazione criminale non ha colore politico, da’ il suo appoggio in base agli accordi, gia’ a Reggio Calabria nel 1869 il consiglio comunale veniva sciolto per mafia ed i cittadini richiamati alle urne . Gli eletti di allora provenienti dall’aristocrazia terriera attraverso una politica clientelare impedivano l’alternanza o nuove leve da votare. Si stabiliva cosi’ il binomio mafia-politica che non ammette sgarri o ripensamenti. Secondo quanto emerge dalle continue immagini della magistratura l’intreccio di interessi permane e costituisce la forza per un’espansione all’interno delle istituzioni soprattutto nell’ambito della finanza, del riciclaggio del danaro sporco e nel campo degli appalti. L’autore con facilita’ di scrittura divide l’argomentazione in tre momenti l’operare della mafia in Calabria, in Europa, nel mondo. Cita nomi, luoghi ed avvenimenti, coordina i fatti e motiva i perche’ di tanti delitti risalendo al bandolo delle situzioni. In questo momento di difficolta’ e confusione del paese, forse sarebbe il caso che gli italiani leggessero e si informassero in modo tale da capire in che “mani siamo finiti” e di cosa sia la politica nel nostro paese. Acquistatelo!