Bologna, L’eredità dei Bastardini dall’assistenza all’arte

La Provincia di Bologna espone una selezione delle opere d’arte che compongono il suo patrimonio nella mostra dal titolo “L’eredità dei Bastardini: dall’assistenza all’arte”. L’esposizione, allestita a palazzo Pepoli Campogrande (via Castiglione 7), sarà inaugurata sabato 18 gennaio alle ore 17 e rimarrà aperta fino al 2 marzo. Si potranno ammirare trentadue opere, quadri, sculture e oggetti di devozione religiosa, che vanno dal Trecento all’Ottocento, per raccontare un brano di storia di Bologna. Opere che raramente, e solo in parte, sono state esposte. E’ il caso del “medagliere”, in mostra per la prima volta, che raccoglie gli oggetti lasciati fra le fasce dei neonati abbandonati: monete e medaglie spezzate a metà, giustacuori, immagini sacre, spesso accompagnati dal nome del fanciullo e dalla data di nascita. Lasciati con la speranza, chissà, di ritrovare un giorno il bambino affidato alle cure dell’Ospizio cittadino. La mostra propone dunque un viaggio nelle istituzioni che a Bologna sin dalla metà del 1200 sono sorte per accogliere i fanciulli abbandonati in tenera età, i pellegrini e i mendicanti. Storie che parlano di abbandoni e di accoglienza, di riorganizzazioni e di accorpamenti, di fede e di politica. La  maggior parte della collezione della Provincia è composta da opere che provengono dall’antico ospedale degli Esposti, noto anche come “Bastardini” e dalla chiesa dell’ospedale di Santa Maria delle Laudi, vicino alla basilica di San Francesco, dedito all’accoglienza dei pellegrini e dei mendicanti, il cui patrimonio è confluito poi in quello dei “Bastardini”. Nel 1940 all’Amministrazione provinciale viene affidata la gestione di questo composito patrimonio e i compiti dell’Ospizio degli Esposti e dell’Asilo della Maternità di Bologna. L’esposizione, a cura di Gian Piero Cammarota, Marinella Pigozzi e Serena Maini, è stata organizzata in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni storici, artistici, etnoantropologici di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini e con il sostegno di BolognaFiere. L’evento partecipa ai programmi di Arte Fiera, in calendario dal 24 al 27 gennaio 2014, con tutte le iniziative previste in città per ART CITY Bologna 2014. Orario di apertura 19 gennaio – 2 marzo 2014 Palazzo Pepoli Campogrande, via Castiglione 7. Bologna martedì – mercoledì: 14.00 – 19.00 giovedì- venerdì – sabato – domenica: 9.00 – 19.00 Ingresso gratuito

Le opere in mostra

  • Madonna col Bambino attribuita a Lippo di Dalmasio (1377-1410);
  • tavola con i Santi Rocco, Francesco, Sebastiano, Antonio, un giovane donatore e due angeli, attribuita a Biagio Pupini (1510-12),
  • pala con I Santi Francesco, Antonio, Giacomo, Girolamo e Giovannino di Mauro Gandolfi (1780-99);
  • Madonna col Bambino e i Santi Giuseppe, Giovanni Battista e Francesco di Giacomo Cavedoni (1600-1610);
  • il Martirio di Sant’Orsola e il Transito di San Giuseppe di Giacinto Campana (1600-49);
  • Madonna con Bambino con San Sisto, San Procolo, Sant’Eustachio, Santa Maria Maddalena attribuito a Battista Dossi (1520-50);
  • Madonna del Rosario con San Domenico e committente attribuito a Prospero Fontana (1571);
  • San Benedetto di Bartolomeo Cesi (1590);
  • Compianto sul Cristo morto attribuito a Giovanni Battista Cremonini (1585-1610);
  • Santa Eufemia nella fossa con i leoni di Ferrantini Gabriele detto Gabriele degli occhiali (1600-49);
  • Semiramide pittori emiliani (XVII secolo);
  • Santa Cecilia con un angelo di ambito bolognese (1690-99);
  • Assunzione della Vergine con San Pietro e San Procolo di Giulio Valeriani (1693);
  • Maddalena Confortata dall’angelo e Madonna Addolorata con i simboli della Passione di Cristo di ambito emiliano (1700-1720);
  • Assunzione della Madonna attribuito a Galgano Perpignani (1700-49);
  • Resurrezione di Cristo di Gaetano Gandolfi (1792);
  • Ritratto di Marco Minghetti di Giuseppe Ugolini (1888);
  • Ritratto di Andrea Costa di Oddone Scabia (1917);
  • ritratto di Alberto Dallolio di ambito emiliano (XIX secolo);
  • ritratto di Lodovico Berti di Giuseppe Tivoli (1898);
  • ritratto di Giuseppe Bacchelli di Mario Bacchelli (1900-1949).

Per quanto riguarda la statuaria sono esposti un Sant’Antonio attribuito ad Angelo Piò; un Ecce Homo di manifattura bolognese (prima metà del 1500) e un Compianto su Cristo morto (della prima metà del 1700). Completano la mostra un crocifisso processionale, un tronetto per esposizione eucaristica, un reliquiario a tabella, due rilievi dello stemma dell’Ospedale degli Esposti.