Sequestrato l’impianto di depurazione Bari Ovest

Il provvedimento è stato eseguito dal Nucleo di Polizia Giudiziaria della Guardia Costiera di Bari per effetto di un decreto di sequestro preventivo, con facoltà d’uso, dell’impianto di depurazione, emesso dal Gip su richiesta del Pm della Procura di Bari Baldo Pisani.

Nel fascicolo risultano indagati coloro che all’epoca svolgevano funzioni di legale rappresentante di Acquedotto Pugliese Spa, Gioacchino Maselli, e di amministratore unico di “Pura Depurazione Srl”, Mauro Spagnoletta.

Ai due indagati sono contestati reati ambientali, danneggiamento aggravato di acque pubbliche, deturpamento di bellezze naturali, superamento dei valori tabellari nello scarico in acque superficiali e dispersione non autorizzata in atmosfera di emissioni maleodoranti, derivanti dalla gestione dei fanghi prodotti dall’impianto. Il depuratore sottoposto a sequestro è uno dei due impianti a servizio del capoluogo pugliese. Riceve le acque in alcuni quartieri della città e della zona industriale, nonché di alcuni comuni limitrofi e, dopo il trattamento, le recapita nel mare Adriatico attraverso una condotta sottomarina in località Fesca.

A seguito di sopralluoghi, anche via mare, e dell’acquisizione dei referti inerenti alle analisi delle acque di scarico eseguite dall’Arpa Puglia, gli investigatori “hanno accertato lo sversamento di reflui non depurati e maleodoranti – è scritto in una nota della Procura – tali da imbrattare le acque marine e deturpare il relativo tratto costiero”.