Perugia, sostegno delle aziende e per rilancio centri storici umbri

Sono nove gli istituti di credito che questa mattina, lunedì 9 dicembre, nella Sala Fiume di Palazzo Donini a Perugia, hanno sottoscritto il protocollo d’intesa con la Regione dell’Umbria e Gepafin per favorire l’accesso alle facilitazioni finanziarie per le attività economiche previste nei “Qsv” (Quadri Strategici di Valorizzazione) e localizzate nei centri storici, che prevedono investimenti per beni materiali funzionali a nuovi insediamenti, ristrutturazioni, ammodernamenti e ampliamenti di attività. Insieme all’assessore regionale alle Politiche per i centri storici Fabio Paparelli e al presidente di Gepafin Salvatore Santucci, erano infatti presenti ed hanno sottoscritto l’accordo i rappresentanti di Crediumbria, della Banca di credito cooperativo di Spello e Bettona, della Cassa di risparmio di Orvieto, del Monte dei Paschi di Siena, di Unicredit, della Banca popolare di Spoleto, della Banca di credito cooperativo di Anghiari e Stia, delle Casse di risparmio dell’Umbria e della Banca nazionale del lavoro. “Sulla base di quanto stabilito dalla Giunta regionale il 23 settembre scorso – ha detto l’assessore Paparelli -,  che ha autorizzato a tale scopo l’utilizzo di risorse nell’ambito dei “Servizi Finanziari alle Imprese” del POR FESR 2007/2013, questa nuova  misura  prevede importi finanziabili fino a 30 mila euro (fascia bassa) da 30 a 50 mila euro (fascia media) oltre 50 mila euro(fascia alta), rimborsabili in 72 mesi, con garanzie sul rischio di insolvenza pari all’80% dell’importo e rilasciate autonomamente o in co-garanzia, da Gepafin e consorzi di categoria, in favore delle banche aderenti alla misura ATIPRISMA2. L’iniziativa – sottolinea l’assessore – è stata promossa, condividendo  le istanze dell’ Anci Umbria e delle associazioni di categoria, con l’obiettivo di potenziare gli strumenti a disposizione delle aziende che investono nell’ambito dei Quadri strategici di valorizzazione, andando così a  mitigare le conseguenze della stretta creditizia che condiziona anche in Umbria i piccoli esercenti commerciali ed artigianali, oltre a quello di fare delle aziende coinvolte una massa critica importante tale da essere nelle condizioni di negoziare anche il costo del credito con il sistema bancario.  L’adesione di tante aziende di credito che registriamo questa mattina, ha sottolineato Paparelli, dimostra la serietà e l’importanza di questa iniziativa”.

Secondo il presidente di Gepafin, Salvatore Santucci “la misura individuata, offrendo l’80% di garanzie sul credito erogato, rappresenta uno strumento importante sotto il profilo della riduzione del rischio percepito dalle banche così da facilitare la finanziabilità dei progetti. Proprio per questo  Gepafin ha potuto definire, in accordo con le associazioni di categoria, i Consorzi di garanzia ed il sistema bancario aderente tassi,condizioni e procedure più vantaggiose. E’ molto importante infine che Gepafin abbia partecipato a questo accordo quale capofila dell’associazione Prisma2 coinvolgendo direttamente quindi tutti i Consorzi Fidi operanti in Umbria. I Quadri strategici di valorizzazione, previsti fin dal  2008 – ha ricordato l’assessore  Paparelli –  hanno dato un forte impulso alle strategia di riqualificazione urbana e rivitalizzazione dei centri storci e per i soggetti coinvolti ciò costituirà titolo preferenziale per la partecipazione a tutti i bandi regionali così come stabilito dalla Giunta regionale, su mia indicazione, nel luglio scorso. I Qsv partendo dall’analisi  delle cause legate alla perdita di residenti, dalla mancata diversificazione dell’offerta commerciale, dall’inadeguatezza dei servizi alla cittadinanza e ai visitatori, dal sottoutilizzo o dal degrado di parte del tessuto edilizio pubblico e privato sono arrivati a valorizzare concretamente le potenzialità inespresse in termini di ricchezza delle risorse storiche architettoniche ed ambientali, delle posizioni geografiche strategiche, del  livello infrastrutturale e dell’offerta culturale e turistica. Il tutto attraverso la creazione di un percorso condiviso dai comuni, singoli o associati, con i cittadini, gli enti di categoria, le associazioni sociali, culturali oltre che con il mondo della scuola, dell’università e con le varie istituzioni locali. Per questo – ha concluso Paparelli – siamo impegnati a valorizzare e potenziare queste esperienze, che vedono attualmente coinvolti 60 comuni umbri, con 45 Qsv avviati, di cui 10 intercomunali, con l’obiettivo di progettare insieme il futuro sostenibile della regione  mettendo a valore quanto essa ci offre specie nei suoi centri storici”.