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Roma nella rete delle 100 città resilienti

La città di Roma è stata selezionata per il progetto 100 Resilient Cities (100 città resilienti) che la Fondazione Rockefeller ha lanciato nel 2013, in occasione del suo centenario. Lo ha annunciato ieri a New York l’ex presidente americano Bill Clinton, elencando le prime 33 città (tra cui 5 europee) delle 100 che si sono aggiudicate la partecipazione al progetto tra circa 400 città candidate per la sfida. Roma Capitale ha partecipato alla selezione con una proposta di progetto sviluppata dall’Assessorato capitolino alla Trasformazione urbana, in collaborazione con l’Assessorato all’Ambiente.

Per resilienza si intende la capacità di un sistema di adattarsi ai cambiamenti: nel caso delle città, si prendono in considerazione gli eventi climatici, le trasformazioni sociali, l’impatto di eventi esterni sui diversi gruppi sociali e sull’insieme del tessuto urbano.

La Fondazione Rockefeller si propone, con questa iniziativa, di aiutare le città ad affrontare le sfide della trasformazione urbana, e per questo offre un sostegno tecnico, attraverso la creazione di un network di città, e un finanziamento di 100 milioni di dollari da assegnare ai centri urbani selezionati (1 milione di dollari a ognuno).

“Non è importante la cifra – ha commentato l’assessore Caudo, nel corso della presentazione del progetto – ma il meccanismo che si mette in moto: Roma fa parte ora di questo network internazionale”. “Come amministrazione comunale – ha proseguito Caudo – dobbiamo mettere in campo una serie di iniziative e individuare progetti da finanziare all’interno del piano generale”. “La capacità di adattamento dei sistemi urbani – ha concluso – è fondamentale per la rigenerazione urbana”.

100 Resilient Cities è una nuova piattaforma che opera su quattro aree: gestione innovativa delle finanze, tecnologia innovativa, utilizzo delle infrastrutture e del territorio e resilienza sociale e della collettività. Partner del progetto sono, tra gli altri, Swiss Re, Palantir, the American Institute of Architects, Architecture for Humanity, e la Banca mondiale.

Ogni centro urbano iscritto alla rete delle 100 città potrà avvantaggiarsi della condivisione delle conoscenze e delle migliori pratiche di resilienza già attuate, attivare contatti e avviare partnership attraverso il coordinamento e la responsabilità dell’amministrazione comunale. La Rockefeller Foundation, inoltre, coadiuva le città nominando per ognuna un suo referente, una sorta di tutor che seguirà tutte le fasi di elaborazione del progetto di resilienza.

Il piano di lavoro presentato da Roma Capitale ha ricevuto l’approvazione di una giuria internazionale formata da otto membri, tra cui Bill Clinton, che ha premiato le città che hanno compreso il senso della resilienza urbana coinvolgendo l’amministrazione cittadina, la società civile e il settore privato.

Redazione

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