Simona Riso, morta dopo essere precipitata per alcuni metri dal terrazzo condominiale
Un volo che neppure gli alberi hanno potuto frenare. A queste conclusioni è giunta la Procura di Roma dopo il sopralluogo effettuato nello stabile di via Urbisaglia. Fratture e abrasioni rinvenute sul corpo della ragazza sono compatibili con una caduta dall’alto e con uno “strusciamento” sugli alberi presenti in cortile.
Resta da capire se la giovane, che abitava al piano terra, si sia buttata o sia stata spinta da qualcuno. Nessuna immagine di persona sospetta sarebbe stata immortalata dalle telecamere presenti nella zona. Ispezionando l’appartamento, dove Simona Riso abitava con altre tre persone, gli investigatori hanno scoperto che la vittima usava di frequente un potente farmaco ansiolitico.
L’attenzione di chi indaga è concentrata nell’arco di un paio d’ore dalle 5 della mattina di mercoledì, quando Simona ha parlato al telefono con la madre prima di andare a lavorare come cameriera in un hotel, fino alle 7, quando è stata trovata agonizzante nel cortile dello stabile da una inquilina.
Risposte utili potrebbero arrivare dall’esame tossicologico che la procura ha disposto in sede di autopsia e dall’analisi delle tracce di vomito rilevante sulla maglietta. Il pm, comunque, indaga per omicidio volontario a carico di ignoti. Gli investigatori stanno sentendo i vicini di casa e visionando filmati delle telecamere di zona. Gli investigatori stanno compiendo accertamenti sugli ultimi contatti avuti da Simona attraverso i social network, facebook e twitter, così come le sue ultime telefonate.
Simona Riso è stata tumulata a San Calogero, il centro calabrese di cui era originaria, e il parroco del paesino calabrese, don Antonio Farina, ha preannunciato per sabato prossimo una fiaccolata per sensibilizzare, insieme alla famiglia, gli inquirenti affinché facciano piena luce sul caso.