Torino, agguato ad Alberto Musy si cerca un secondo uomo

Il faccendiere in carcere per l’agguato al consigliere comunale torinese potrebbe avere avuto più di un complice. A ipotizzarlo è un fascicolo, aperto dalla Procura di Torino, al momento contro ignoti. Ne ha rivelato l’esistenza il pm Roberto Furlan, che in Aula ha risposto alla difesa di Francesco Furchì, la quale aveva chiesto di annullare la richiesta di rinvio a giudizio del faccendiere in quanto non a conoscenza di alcuni atti.

Gli investigatori stanno cercando di appurare se qualcuno abbia aiutato l’imputato a conoscere le abitudini di Alberto Musy, in coma dal giorno dell’attentato, o gli abbia passato informazioni utili per organizzare l’attentato. Si cerca poi di scoprire se il giorno degli spari, qualcuno abbia informato Furchì degli spostamenti del suo bersaglio. Indagini anche sulla provenienza della pistola, che non è stata ritrovata.