Il buonismo di Maddalena Crippa apre la stagione della Sala Umberto

Il teatro Sala Umberto decide di aprire la stagione con lo spettacolo di Maddalena Crippa “Italia mia Italia” diretto dal marito Peter Stein in scena fino al 22 settembre. Sul palco la protagonista e’ accompagnata dai musicisti Ermanno Dodaro (Contrabasso) ,Giovanna Famulari (Violoncello) ,Massimo De Lorenzi (Chitarra). Tanti gli autori scelti che nel corso dei secoli hanno descritto il bello stivale. Si comincia con le parole di Leopardi che non potrebbero essere piu’ attuali per arrivare alla toccante descrizione di Pier Paolo Pasolini dell’Italia meridionale. L’attrice canticchia non sempre in modo intonato De Andre’, Battiato, Battisti e conclude con Toto Cutugno nella canzone nazional popolare “L’italiano” che assume un significato importante all’interno della piece. Lo spettacolo e’ ben costruito, logico, fluido ma talvolta, sebbene i messaggi siano positivi, cade nella banalita’, nella finzione di alcuni concetti gia’ sentiti. L’artista vorrebbe strafare ma cede in una mediocre retorica. Sappiamo benissimo di essere in un lungo e profondo momento di crisi ma l’accettazione dello straniero non significa l’annullamento della propria nazionalita’. Siamo consapevoli di essere stati e di essere tutt’oggi un popolo di emigranti ma non possiamo diventare stranieri nel nostro paese, fatto del quale e’ artefice il governo italiano. Per cui accettiamo gli spunti di riflessione trasmessi e sottolineamo che gli stranieri sono i benvenuti ma, solo se hanno un lavoro, pagano il biglietti nei bus, le tasse, non rubano nelle case altrui e seguiono le leggi, altrimenti stiamo bene da soli, perche’ di furfanti ne abbiamo gia’ troppi, non abbiamo bisogno degli altri.