Calcio, arbitri investire nel settore con professionalità e competenza

“Nel settore arbitrale si deve continuare ad investire con professionalità e competenza, come si sta facendo in Umbria, per mantenere e se possibile migliorare il grado di eccellenza già raggiunto”. È quanto ha sottolineato l’assessore allo Sport della Regione Umbria, Fabio Paparelli, intervenendo stamani a Perugia all’incontro con cui si è concluso il raduno regionale di arbitri, assistenti ed osservatori organizzato dal Comitato regionale arbitri dell’Aia (Associazione italiana arbitri).

L’assessore ha voluto innanzitutto ricordare  i risultati positivi della ricerca elaborata dal gruppo Class e pubblicata recentemente dal quotidiano  “Il Sole24ore”, che ha  misurato l’indice di sportività delle province italiane. “Emerge – ha detto – che il  sistema sportivo umbro, nel suo complesso, gode di buona salute e si conferma ai vertici nazionali. Cito proprio questa ricerca perché conferma, tra le altre, l’eccellenza assoluta raggiunta nel settore arbitrale calcistico. La provincia di Terni, infatti, secondo il Sole24ore, raggiunge con merito la prima posizione in questo settore; così come quella di Perugia rimane saldamente  tra le prime 15 province a livello nazionale”.

“L’occasione di oggi, quindi – ha proseguito – è per me oltremodo gradita per ringraziare tutto il settore tecnico arbitrale in maniera non rituale. Credo che prima che una professione sia per voi una passione. Una passione per il calcio e per il bel calcio. Quello fatto di regole e di sportività, di agonismo e  fair play. Per questo è tanto più importante per il calcio, a tutti i livelli, che il settore arbitrale sia in grado di esprimere al meglio le proprie capacità tecniche e sportive”.

“L’arbitro moderno – ha rilevato Paparelli – si è adeguato al calcio moderno: è un atleta che gioca tra gli atleti. L’essere atleta apre così una nuova dimensione quella quotidiana di preparazione fino alle problematiche psicologiche che possono ottimizzare lo stesso esito atletico.  Spesso agli arbitri si dice di applicare una regola non scritta ma fondamentale: il buon senso, che per gli addetti ai lavori si traduce in un comportamento ‘psicologico’ da parte dell’arbitro”.

“Profilo tecnico, atletico e psicologico – ha concluso l’assessore regionale – fanno perciò la differenza. È pertanto è necessario che nel settore si continui ad investire con professionalità e competenza, come in questa occasione, in cui la formazione assume un valore di condivisione e di socialità, ma anche di alto valore tecnico e sportivo”.