Roma, alle persone più bisognose gli alimenti invenduti

Contrastare il crescente e sempre più diffuso fenomeno della povertà aggravato dalla crisi. Un’azione concreta soprattutto in una città come Roma con una popolazione consistente e dislivelli sociali netti. A portare avanti il progetto è il neo sindaco Ignazio Marino intenzionato ad aprire un tavolo con municipi, associazioni di categorie e volontariato, per trovare le “soluzioni più efficaci per la raccolta delle eccedenze”. Il piano vuole attivare una rete che comprende 330 tra grossisti e produttori del Car (Centro agroalimentare di Roma) e 900 tra supermercati, grandi e medie strutture del settore alimentare. 

La presidente delle Acli di Roma Cecilia Cecconi sottolinea che “il lungo ritardo nell’erogazione del finanziamento previsto per il 2012, prima annualità di progetto, ha messo le Acli di Roma nella necessità di anticipare tutti i costi di un’iniziativa che crea valore riducendo gli sprechi. Siamo pronti ad estendere “Il pane a chi Serve” negli altri municipi della Capitale, e condividiamo con entusiasmo l’idea del Campidoglio di sviluppare una rete di esercenti che siano disponibili a donare le proprie eccedenze”.

L’assessore alla Roma Produttiva Marta Leonori promette che “faremo tesoro di tutte le esperienze avviate negli anni scorsi”. Il sindaco Marino tiene a sottolineare che “il recupero e la redistribuzione, alle persone che ne hanno bisogno, dei beni alimentari che restano invenduti e non hanno più un valore commerciale è stato il primo pensiero di questa Amministrazione”.

Il primo cittadino incassa il plauso della Fondazione Banco Farmaceutico. “Con Roma Capitale è in corso un progetto volto al recupero dei farmaci non utilizzati. Dalle percentuali, frutto della domanda intercettata dal Banco, la Capitale risulta una delle grandi aree metropolitane con il maggiore incremento percentuale del disagio economico che porta all’impossibilità di potere acquistare i farmaci”.