Delia, tagli regionali ai piccoli Comuni convocato il consiglio

Convocato per martedì 3 settembre, alle ore 19,00, il Consiglio comunale aperto. All’ordine del giorno la drastica riduzione dei trasferimenti finanziari da parte della Regione Sicilia ai Comuni al di sotto dei 5.000 abitanti.

“Un taglio insensato, votato con leggerezza dal parlamento regionale, che vede scendere da 139 milioni a 56 milioni di euro le risorse da destinare ai piccoli Comuni – ha detto il presidente del consiglio comunale di Delia Toni Di Caro. Con il consiglio comunale aperto vogliamo confrontarci con i dirigenti, i dipendenti e i cittadini e discutere con essi il grave momento che stiamo attraversando. Un passo necessario per tutelare il Comune, il territorio e i servizi comunali che con una tale riduzione delle entrate, sicuramente, subirebbero conseguenze disastrose. Prima fra tutte l’impossibilità di fare il bilancio per il 2013 con il conseguente rischio di dissesto finanziario. Con le entrate disponibili è già difficile fare quadrare i conti, pagare i debiti e mantenere vivo un comune, figuriamoci ora con le risorse più che dimezzate”. 

Il nulla di fatto in commissione Bilancio dell’Ars, convocata per sciogliere il nodo dell’aumento dei trasferimenti ai Comuni della Sicilia, ed alla quale hanno partecipato il sindaco Bancheri in qualità di membro dell’Anci Sicilia e il presidente del Consiglio comunale Toni Di Caro, ha fatto salire il termometro della preoccupazione tra gli amministratori locali, mentre lo stato di allerta ha raggiunto ormai punte alte.

“Con la proposta di deliberazione che porteremo in consiglio comunale – ha precisato il sindaco di Delia Gianfilippo Bancheri – chiederemo con forza, insieme all’Anci Sicilia, al Governo e all’Assemblea regionale, di riportare lo stanziamento del Fondo delle Autonomie locali, per i comuni al di sotto dei 5000 abitanti, a un livello che preveda una riduzione sostenibile dei trasferimenti, ovvero non superiore al 15% rispetto all’importo dei trasferimenti per l’anno 2012. In concreto la nostra proposta è di aumentare il fondo delle Autonomie locali, per i Comuni sotto i 5000 abitanti, da 56 milioni di euro ad almeno 100 milioni di euro, una cifra che comporterebbe grossi sacrifici ma permetterebbe quantomeno, con una gestione attenta e razionale delle spese, di mettere in equilibrio i bilanci”.

Siamo delusi e amareggiati – ha aggiunto il sindaco Gianfilippo Bancheri. Per cui abbiamo deciso di informare i cittadini del pericolo che le istituzioni locali stanno correndo. I cittadini devono sapere che le risorse pubbliche non vanno in questo momento nella direzione della tutela dei loro diritti fondamentali. Con il dimezzamento dei trasferimenti ai Comuni non si potranno pagare gli stipendi e non si potranno assicurare i servizi pubblici necessari. Sono in pericolo il benessere e la coesione sociale. Per governare è necessario avere adeguate risorse. Gestire un territorio costa. Con l’attuale taglio dei fondi sono in pericolo molti diritti. Sarà impossibile poter assicurare regolari stipendi agli impiegati ed ai cittadini i servizi minimi essenziali. In questa partita, sindaci e amministratori, non vogliono stare in panchina e neppure elemosinare le briciole. Sono stato eletto per amministrare e non per stare a guardare con le mani conserte. Perchè oltre alla passione politica e all’amore per la mia gente c’è anche il dovere morale e istituzionale dettato dalla nostra Costituzione”.

“Il consiglio comunale aperto è una maniera democratica per informare e mobilitare i cittadini ed anche per non permettere che possa calare il silenzio su un problema di vitale importanza non solo per i nostri Comuni ma per per la salvaguardia delle istituzioni democratiche – ha infine detto il presidente del consiglio comunale Toni Di Caro”.

L’ordine del giorno prevede anche da parte dei Comuni di concorrere a tutte le iniziative che l’AnciSicilia e i comuni siciliani hanno deliberato per impedire che possa essere attuato un taglio dei finanziamenti irrazionale e insopportabile. Una copia dell’ordine del giorno verrà inviato al Prefetto, al Presidente della Regione, al Presidente dell’ARS, agli Assessori dell’Economia e delle Autonomie locali, ai Presidenti dei Gruppi parlamentari dell’Assemblea Regionale Siciliana.