Americani pronti ad intervento militare in Siria
L’accusa giustificherebbe il ricorso alla forza. Si tratta delle armi chimiche contro i civili. Le forze di Bashar al-Assad avrebbero sferrato un attacco con il gas nervino in un sobborgo di Damasco. E ora Obama valuta le possibili opzioni militari. Il segretario alla Difesa Usa, Chuck Hagel ha lasciato intendere che Washington sta posizionando mezzi e uomini in vista di un possibile intervento militare in Siria. “Il Dipartimento della Difesa – ha sottolineato parlando ai giornalisti su un aereo che lo portava in visita in Malaysia – ha la responsabilità di fornire al presidente opzioni per qualsiasi contingenza e questo richiede un posizionamento delle nostre forze, un posizionamento delle nostre unità per poter attuare le varie opzioni, quale che sia l’opzione che sceglie il presidente”.
Un attacco dal mare sarebbe una delle opzioni al vaglio dell’Amministrazione Obama per rispondere all’impiego di armi chimiche nel conflitto siriano di cui l’opposizione ha accusato il regime. Gli Stati Uniti vedono nella guerra aerea della Nato in Kosovo del 1999 il modello per un possibile intervento militare in Siria per rispondere agli attacchi con armi chimiche. Secondo l’autorevole New York Times l’amministrazione Obama sta studiando l’intervento di 14 anni fa contro la Serbia come precedente su cui fondare “un’azione senza il mandato delle Nazioni Unite”, visto il probabile veto della Russia a qualsiasi intervento. Il Kosovo, rileva il quotidiano, ha molte analogie con la Siria perché anche lì c’erano state stragi di civili e la Russia aveva legami di lunga durata con il governo che ne era considerato responsabile.