Crotone, turisti cercasi per stagione estiva

Mai così poco frequentate le spiagge ed i Lidi di Crotone in piena estate. Ombrelloni solitari e sdraie vuote evento ordinario nella seconda metà del mese di luglio in una città, Crotone, che di questi tempi era affollata in ogni spazio balneare, pubblico e privato, da gente del luogo e da famiglie provenienti da altre Città che avevano localizzato la costa crotonese come luogo idoneo per trascorrere il periodo estivo. Arrivavano da ogni parte d’Italia consapevoli che avrebbero passato una buona estate e come clima, e come qualità dei servizi. I mini appartamenti dei villaggi lungo la costa erano richiesti anche da famiglie locale che intendevano trascorrere le vacanze a Crotone ma senza fare i pendolari casa/mare. Quest’anno non è così. I frequentatori delle spiagge, solitamente più numerosi la domenica, sono cittadini locali che si riversano sulla spiaggia libera qualche ora per poi tornarsene a casa. Assente le famiglie che arrivavano a Crotone il mese di luglio ed il mese di agosto ed invadevano sia i Lidi, sia la spiaggia libera. Non manca la risposta a tutto ciò. Basta ascoltare il livello di povertà che stanno raggiungendo la stragrande maggioranza delle famiglie italiane. Disoccupazione, lavoro precario, cassa integrazione, fabbriche che chiudono, tradotto in cifre significano aver creato un Paese da terzo mondo. Ed in un Paese dove la disoccupazione giovanile ha raggiunto percentuali da capogiro, pensare alle vacanze è semplicemente utopistico. E per quei pochi cittadini che ancora se lo possono permettere diventa impossibile raggiungere Crotone da altre destinazioni giacché a proposito dei trasporti si è all’anno zero. Non esistono i treni a lunga percorrenza (la stazione è stata addirittura chiusa); l’aeroporto Sant’Anna ancora non ha ripreso a funzionare; La statale 106 è ben nota in che stato si trova. Nonostante ciò, ancora ci sono politici che ogni tanto fanno qualche convegno per affermare che la ripresa di Crotone, dopo la deindustrializzazione che è stata la causa dell’enorme disoccupazione, deve passare attraverso il turismo e l’agricoltura.