Udine tra le città dove la tariffa dei rifiuti è meno cara

È quanto emerge dall’osservatorio  prezzi 2012 realizzato dall’associazione di consumatori “Cittadinanza Attiva”. Tra le 35 città prese a campione dall’osservatorio, infatti, il capoluogo friulano si colloca al secondo posto solo dopo Brescia, con una spesa per rifiuti media di 162 euro. Al primo posto, infatti, si trova Brescia (134 euro), al terzo Verona (176 euro), al 27° Gorizia (293 euro) e all’ultimo Salerno (421).

“Il principio politico della mia amministrazione – dichiara il sindaco di Udine, Furio Honsell – è stato sempre quello di tutelare i cittadini udinesi, sia delle famiglie, sia delle attività commerciali. Purtroppo, a seguito dell’introduzione dell’Isi o di imposte che vanno interamento allo Stato, transitando solamente per le casse comunali, si sono verificati degli scompensi che, comunque, abbiamo sempre cercato di ridurre al minimo come dimostrano i dati di Cittadinanza Attiva. Ma non solo, perché dopo la sentenza uscita nel 2009 – prosegue –, il Comune di Udine ha immediatamente disapplicato l’iva già nel 2010. Per quanto riguarda il pregresso degli anni precedenti, invece, l’iva versata dalla Net va richiesta allo Stato e non al Comune”.

La Tariffa rifiuti per le utenze domestiche, in base ai dati forniti dal servizio Entrate del Comune di Udine, è scesa in città del 4% nel 2010, del 7,5% nel 2011, del 2% nel 2012 ed è rimasta inalterata nel 2013. Quest’anno, tuttavia, si è aggiunta l’Isi, ovvero l’imposta statale che si somma alla tariffa rifiuti e che è di 30 centesimi a metro quadro (non 0,3 % come erroneamente riportato sulla stampa). Questo fa sì che l’importo finale che il cittadino deve pagare sia più alto rispetto allo scorso anno, anche se, sempre il servizio Entrate di palazzo D’Aronco ha calcolato che per Udine i dati medi della Tares, più l’addizionale provinciale, più l’Isi (0,30 centesimi a mq) corrispondono a 173,36 euro  per nucleo familiare (o utenza). Senza contare che per le utenze non domestiche, come ad esempio ristoranti e pizzerie, il Comune di Udine ha stanziato 300 mila euro per ridurre l’incremento delle tariffe.

“Parlare di salasso per le famiglie udinesi – dichiara l’assessore comunale all’Ambiente, Enrico Pizza –  è dunque eccessivo, in quanto l’importo medio per bolletta, ovvero quello che paga la maggior parte degli udinesi, è ben lontano dai 421 euro massimi considerati negli esempi pubblicati sulla stampa. Il Comune, comunque, ancora una volta si trova a dover fare il gabelliere per lo Stato. Nonostante il massimo impegno per ridurre la tariffa dei rifiuti come successo negli scorsi anni – prosegue – e grazie all’aumento della raccolta differenziata operata dai cittadini e l’efficientamento della Net, ci troviamo di fatto, su quella bolletta, a diventare degli esattori e riscuotere una gabella per lo Stato dove il Comune fa solo da tramite. Come ha recentemente dichiarato l’ex ministro all’Ambiente, Corrado Clini – conclude Pizza – il caso Udine è quindi un caso virtuoso della differenziata nella logica del contenimento delle tariffe”.

Per quanto riguarda la possibilità di rateizzare in 6 rate la bolletta, come richiesto dal consigliere comunale di opposizione Tanzi, infine, sempre il servizio Entrate del Comune precisa che questo è impossibile da un punto di vista normativo, in quanto il processo di riscossione deve partire da luglio (prima non era possibile) e concludersi entro il 2013. Il Consiglio Comunale ha comunque  impegnato la giunta a verificare se, dal punto di vista normativo, sia possibile far slittare la scadenza della 2° rata nel 2014.