Attentato a Farah, ad uccidere il capitano Giuseppe La Rosa è stato Walick Ahmad

“Ha  reso piena confessione assumendosi tutta la responsabilità”. A dare la notizia il Ministro della Difesa Mario Mauro riferendo alla Camera. “L’azione- ha spiegato Mauro – è iniziata con il rallentamento in prossimità di un incrocio di un convoglio militare composto da tre veicoli Lince che si trovava in fase di rientro alla base di Farah. Il rallentamento è stato provocato, oltre che dalla conformazione stradale, da due Toyota e da un’autocisterna che procedeva in senso inverso. All’arrivo dei mezzi italiani l’autocisterna si allontanava, mentre una delle due Toyota si portava in mezzo alla carreggiata fermandosi e provocando l’arresto del convoglio, mentre la seconda agiva da blocco in coda al convoglio stesso. A questo punto, un giovane di circa 20 anni, barba corta, vestito in abiti marroni, che stava parlando con un poliziotto afghano, al lato della strada, è salito velocemente sul mezzo in testa al convoglio e ha lanciato attraverso la botola superiore un ordigno, dandosi poi alla fuga e confondendosi nella folla. La granata cadeva nella parte posteriore del veicolo occupata dal capitano La Rosa. L’ufficiale gridava tre volte ‘Granata’ e, valutata l’inutilità di evacuare il mezzo, si interponeva fra l’ordigno ed i commilitoni per ridurre gli effetti dell’esplosione. Giuseppe si è comportato da eroe sacrificando la propria vita per salvare quella dei suoi compagni”.

L’afghano arrestato con l’accusa di aver lanciato la bomba che ha ucciso il capitano La Rosa, è stato riconosciuto dagli altri due militari. Il magistrato Francesco Scavo si accinge ora a chiedere, tramite rogatoria internazionale, gli atti delle autorità afghane. Gli inquirenti stanno studiando anche il modo di poter sollecitare l’estradizione dell’attentatore. Un obiettivo, quest’ultimo, non semplice anche a causa dell’inesistenza di trattati di assistenza giudiziaria tra il nostro paese e l’Afghanistan. Un ruolo determinate, al riguardo, dovrà essere esercitato dalla diplomazia.