La Letta via abolizione dell’Imu e stop all’aumento dell’Iva

“Musica” per le orecchie di Angelino Alfano e per gli Italiani che mettono in soffitta Mario Monti il tassatore e trovano il Letta – PdL fatto di rilancio dell’economia partendo dalle boccate d’ossigeno: stop Imu, niente aumento Iva, incentivi per il lavoro, avvio delle riforme e tagli ai costi della politica. Applausi per Enrico Letta. Fuori dal coro i grillini e quelli del Sel che ormai fanno coppia fissa. Tiepidi i parlamentari leghisti. Dalle ore 20:00 l’appello nominale e il voto di fiducia che arriverà dopo le ore 21:00. Domani fiducia al Senato alle ore 13:00.

Enrico Letta ha enunciato i punti programmatici. Bisogna “superare l’attuale sistema sulla tassazione” per la prima casa “intanto da subito con lo stop sui pagamenti di giugno” per permettere al Parlamento di attuare una “riforma complessiva” del sistema di imposte. Lo ha detto il premier Enrico Letta nel discorso a Montecitorio. “Vogliamo ridurre le tasse sul lavoro: quello stabile, quello sui giovani e sui neo assunti”. Il Governo ritiene il lavoro una priorità assoluta per bloccare l’incubo dell’impoverimento. Lo afferma Enrico Letta nel suo intervento programmatico sottolineando che non basta solo il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga. Bisogna lavorare per arrivare ad una “rinuncia dell’inasprimento dell’Iva”. ”Basta sacrifici per i soliti noti: questo significa ferrea lotta all’evasione, ma senza che la parola Equitalia faccia venire i brividi alla gente”. “Si potranno studiare forme di reddito minimo per le famiglie bisognose con figli piccoli e proposte di incentivi con part time misti e con la staffetta per la parallela assunzione di giovani”. ”Il sistema” di finanziamento pubblico dei partici ”va rivoluzionato”, partendo dalla abolizione della legge in vigore. Allo stesso tempo è importante ”attuare quella democrazia interna ai partiti” prevista dalla Costituzione. Capitolo riforme. “La legge elettorale è legata alla forma di governo, ma dobbiamo qui assumere l’impegno che quella dello scorso febbraio è stata ultima consultazione elettorale con la legge vigente”. “La Convenzione deve avviare i lavori sulla base degli atti di indirizzo del parlamento. L’unico sbocco possibile è il successo. Tra 18 mesi verificherò se il progetto delle riforme si avvia verso un porto sicuro. Se invece si impantana tutto ne trarrò le conseguenze”. Intanto la missione del nuovo esecutivo non si ferma all’Italia. L’obiettivo è fare capire a Frau Merkel che di “rigore si muore”. Enrico Letta sarà già martedì a Berlino dalla Cancelliera teutonica e giovedì viaggio a Bruxelles, dove incontrerà il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso “a colazione”. ”Nelle sedi europee individueremo le strategie per arrivare alla crescita senza compromettere il risanamento della finanza pubblica, l’Ue è in crisi di legittimità proprio quando i cittadini ne hanno bisogno”.