Gioia Tauro, Fabrizio Pioli necessaria una nuova perizia

A distanza di diversi giorni dal ritrovamento del corpo non c’è un responso autoptico dal quale desumere la causa del decesso dell’elettrauto gioiese ucciso un anno addietro e il cui corpo è stato ritrovato dopo la costituzione del presunto omicida Antonio Napoli.

Antonio Napoli ha raccontato al Gip di avere avuto un violento alterco con Fabrizio Pioli vicino allo svincolo di Melicucco a causa della relazione del giovane con la figlia di Napoli Simona che era già sposata e poi i due si sarebbero allontanati fino alla contrada “Valle Fiorita”. In base al racconto di Napoli, pare che Fabrizio Pioli avrebbe sferrato un violento pugno colpendo in faccia il Napoli. Quest’utlimo avrebbe dichiarato di essere stato colpito in maniera molto violenta tanto da riportare la lesione del setto nasale e di un dente. Solo a questo punto, sempre secondo la versione di Napoli, la lite sarebbe degenerata. L’uomo da terra avrebbe preso un tubo che si trovava nelle vicinanze del fatto avrebbe colpito in testa il giovane provocandone la morte. Subito dopo avrebbe spostato il cadavere nei pressi di una casa rurale in aperta campagna a bordo della minicooper del giovane. L’auto poi è stata bruciata. Dopo essersi disfatto dell’auto, Napoli sarebbe tornato nei pressi della casa e con una ruspa e delle pale avrebbe aperto la fossa della morte per Fabrizio Pioli.

La morte di Fabrizio, quindi, secondo Napoli, sarebbe avvenuta a causa del colpo del tubo in ferro sferrato contro il cranio dell’elettrauto di Gioia Tauro.