Casina, cassa integrazione alla Pavesi Salumi, che però punta al rilancio

E’ stato sottoscritto ieri in Provincia un accordo di cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione aziendale della ditta Pavesi Salumi srl di Casina. L’intesa è stata firmata da un rappresentante dell’azienda assistito da un consulente del lavoro, rappresentanti della Flai-Cgil, della Cgil e della Cisl e da un funzionario della stessa Provincia di Reggio Emilia.

Il Salumificio Pavesi ha vissuto un delicato momento di forte crisi aziendale che ha portato nei mesi scorsi alla dichiarazione di fallimento della vecchia società, ma oggi, in seguito all’acquisizione  di una nuova società, si ripresenta la possibilità di un rilancio produttivo, non essendo mai venuta meno in sostanza la sua importante attività di commercializzazione e vendita di prodotti alimentari insaccati e di salumi.

Il piano di riorganizzazione messo a punto dalla nuova società acquirente prevede una significativa riorganizzazione degli assetti produttivi, oltre che tecnico-organizzativi e delle politiche commerciali, nonché dell’assistenza alla clientela; tutto ciò attraverso nuovi investimenti, un allargamento della rete commerciale, azioni di formazione del personale, le cui 17 unità passano, senza soluzione di continuità, nella nuova proprietà.

“A differenza di altri accordi sottoscritti sempre più di frequente anche nella nostra provincia che vedono la chiusura definitiva di strutture produttive – afferma il vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia, Pierluigi Saccardi – nel caso della Pavesi Salumi di Casina ci troviamo di fronte ad una opportunità offerta dai nuovi acquirenti, che intendono investire e riorganizzare questa azienda, creando i presupposti per un suo rilancio produttivo e commerciale. Tale accordo è ancora più importante in quanto a termini di legge l’acquisizione è stata condivisa in sede di consultazione tra azienda e sindacato.  Questo ci fa ben sperare, nonostante le forti difficoltà che rileviamo quotidianamente, per la presenza di imprenditori ancora interessati ad investire ed innovare il nostro tessuto produttivo e, come in questo specifico caso, proprio in un territorio, come quello montano, dove purtroppo le opportunità economiche e di lavoro sono sempre state più difficili”.