Elezioni politiche, si è giocato il primo tempo in autunno la seconda parte

Quelle appena terminate rappresentano il primo tempo della partita politica. Il secondo tempo per conoscere il vincitore ci sarà nel prossimo autunno. Se non ci fosse il sistema bicamerale (il Governo per essere legittimato deve ottenere la fiducia sia alla Camera, sia al Senato) il centrosinistra sarebbe la forza politica a cui spetterebbe il Presidente del Consiglio (Pier Luigi Bersani) con il compito di comporre la squadra ministeriale essendo la coalizione che, in funzione dell’attuale Legge elettorale, ha conquistato la maggioranza assoluta dei Deputati (354).

Il freno a questa soluzione arriva dal Senato dove il centrosinistra ha la maggioranza relativa, non autosufficiente per ottenere anche in questo ramo del Parlamento la fiducia. Occorre un alleato che somma i suoi per arrivare a quota 168 Senatori. Minimo. L’unico a cui si è ufficialmente rivolto Bersani è Grillo del Movimento 5 Stelle che ha risposto picche. Non poteva essere diversamente in considerazione di ciò che intende fare il leader del M5S: mandare a casa la vecchia nomenclatura. Cosa potrà succedere adesso a proposito della formazione del nuovo Governo? La partita la dovrà gestire il Presidente della Repubblica che è l’unico depositario dell’incarico a colui che dovrebbe fare il primo Ministro.

La soluzione più gettonata, stando agli equilibri esistenti al Senato, indicare una persona che attualmente non ha nulla a che fare con gli schieramenti politici il cui compito sarebbe formare una compagine governativa che metta in cantiere soltanto qualche punto qualificato: nuova legge elettorale, riduzione del numero dei parlamentari, abolizioni delle Province, riduzione della spesa politica. Approvato ciò si tornerebbe nuovamente a chiedere il giudizio dei cittadini per sapere chi dovrà governare l’Italia nei prossimi cinque anni.

Un nuovo Governo tecnico che abbia, anche, il compito di fare sedimentare le avversità dell’ultima campagna elettorale.

Nel frattempo il PdL continuerà a parlare dell’abolizione dell’Imu, il Pd della patrimoniale ai redditi più alti, mentre Beppe Grillo tornerà ad invadere nuovamente le Piazze per ingrossare il suo Movimento.

Lavoro, Disoccupazione giovanile, Precariato, Sanità, Trasporti, Scuola, Sicurezza, saranno temi rimandati alla prossima puntata quando, in autunno si giocherà il secondo tempo. Altrimenti i partiti, compreso il M5S, cosa agiteranno davanti ai cittadini.

Dalle notizie che si cominciano a raccogliere tra la gente crescere la preoccupazione che anche a Beppe Grillo convenga mantenere una simile situazione di stallo per raccogliere il malcontento gridando Vaffa…a tutti di continuo. Se così non fosse, dichiarano alcuni che lo hanno votato, metterebbe alla prova il nuovo Governo per vedere se effettivamente ha la volontà di fare il bene del Paese.