Renato Mannheimer certifica la rimonta di Berlusconi

Lo scenario politico è in continua evoluzione. Secondo il sondaggista di Bruno Vespa, il PdL sarebbe in netta crescita e con la Lega Noprd arriverebbe, nonostante tutti gli scandali, al 28%. Il Pd arriverebbe al 30% e, con gli alleati di centro sinistra, fino al 40%. Bene anche Monti in alleanza con Casini e Fini che, secondo Mannheimer, supererebbe addirittura il Movimento 5 stelle dato in calo al 14%.

Il Carroccio si assesta attorno al 6% a un passo però dal rimanere fuori dalla Camera dei Deputati dove lo sbarramento è al 5%. I montiani ottengono tutti insieme circa il 14-15%. L’Udc raccoglie circa il 4%, FLI è di poco superiore all’1%, mentre la lista direttamente intestata al presidente del Consiglio conquista circa il 9%. Lontani anni luce dall’essere in grado di vincere le elezioni.

Il Pd resta il maggiore partito italiano, stimato attorno al 32-33%. Sel, che è alleata con il Pd, ottiene circa il 4% e potrebbe essere la destinataria di una erosione ad opera della nuova lista di Ingroia. Il Psi è stimabile attorno all’1%. Considerando anche l’apporto della nuova lista di Tabacci e Donadi (Centro democratico), la coalizione di centrosinistra si avvicina a circa il 40% dell’elettorato.

Il Movimento 5 Stelle rimane popolare, con circa il 13-14% di consensi. Il dato è inferiore a quanto rilevato qualche mese fa (17-19%) forse a causa dell’arrivo di Rivoluzione Civile di Ingroia, che raccoglie dal 2-3% fino al 5% comprendendo però anche i consensi di Di Pietro.