Fine del Governo Monti, si lavora all’election day il 10 marzo

Si va verso una fine controllata della parentesi montiana nonostante la fiera opposizione degli uddiccini. L’idea è accorpare le politiche con le elezioni della Lombardia e magari del Molise, viso che per il Lazio la data è già stata fissata per febbraio. Il Capo dello Stato vorrebbe però che le Camere lavorassero ancora a provvedimenti considerati importanti come il decreto Ilva, quello sulle province, la delega fiscale e anche la legge elettorale. Napolitano sarebbe tornato a parlare della necessità di riformare il “Porcellum” ma senza insistere troppo perché Pd e PdL gli avrebbero fatto presente che o si arriva ad un accordo condiviso oppure sarebbe  controproducente insistere sul tema. La delegazione del Pd avrebbe sostenuto che mettere troppi temi con il PdL di fatto “in campagna elettorale”, potrebbe rivelarsi dannoso per il Governo, per il rischio di continui ostacoli in Parlamento e indebolire l’immagine di Monti. Il partito di Bersani sarebbe stato chiaro sul fatto che non c’é nessuna intenzione di lasciare la campagna elettorale solo nelle mani dei pidiellini. Su tutti i provvedimenti, cioé, i Democratici sarebbero pronti a far sentire la propria voce qualora dovessero nutrire delle perplessità. Sarebbe emerso un invito a chiudere in fretta, “il prima possibile”. Alcuni hanno proposto anche “entro dicembre”. L’ipotesi più probabile, però, allo stato, è che le Camere si sciolgano a metà gennaio per andare a votare il 10 marzo.