Sul problema province di Crotone e di Vibo Valentia

Portiano a conoscenza della cittadinanza il messaggio inoltrato a tutta la deputazione nazionale sul problema “province”: ALL’ATTENZIONE DI TUTTA LA SPETT.LE CLASSE POLITICA ITALIANA AFFINCHE’ MIGLIAIA E MIGLIAIA DI CITTADINI NON RIDIVENTINO DEI MALTRATTATI SUDDITI. Sopprimere le province equivale INCULCARE DISAMORE VERSO LA POLITICA, dato che si provvede, in seguito agli osanna dei giornali del Nord, a riportare alcune zone d’Italia a 150 anni or sono, quando uno nasceva e moriva nel proprio luogo di nascita. NON DIPENDE DAL GOVERNO IL “VIA LIBERA” ALLA SOPPRESSIONE, MA DA TUTTI I PARLAMENTARI, I QUALI DOVREBBERO RIVOLGERE UN APPELLO AI PREMIER DEI DUE MAGGIORI PARTITI – PD e PDL. , nonchè LNP – AFFINCHE’ NON SI PORTI IN AULA IL D.L. Esaminiamo cosa avverrà eliminando le province: – DIECINE E DIECINE DI MIGLIAIA DI PERSONE NON ANDRANNO PIU’ A VOTARE; – SENZA PREFETTURE LE PROVINCE NON AVRANNO PIU’ VICINA UN’ISTITUZIONE; – SENZA QUESTURE ED I COMANDI DEI CARABINIERI E DELLA FINANZA IN DETTE    ZONE SI FAVORIRA’ IL PROSPERARE DELLA MAFIA E DELLA CRIMINALITA’; – SENZA LA MIRIADE DEI VARI UFFICI CENTINAIA DI MIGLIAIA DI PERSONE SARANNO COSTRETTI A RECARSI NELLE NUOVE PROVINCE PER DELLE PRATICHE; Secondo uno studio della “Bocconi” di Milano non vi sarebberro chissà quali economie (qualcuno avrebbe detto: “tagliarle costa troppo”). Piuttosto, si verrebbero a determinare DISECONOMIE SIA A CARICO DELLO STATO, MA SOPRATUTTO A CARICO DELLA COLLETTIVITA’. A parte obiezioni di costituzionalità, sottolineati da due ex Presidenti della Corte Costituzionale ( i prof.ri Onida e Capotosti) e dal docente di Diritto Costituzionale prof. Ciarlo (Università Cagliari). Per le suddette constatazioni, non sarebbe nè giusto e nè onesto sopprimere le province. Il problema non sta nella loro soppressione, MA NEL RAZIONALIZZARLE, evitando le solite assunzioni a fini elettorali, escludendo i costosi incarichi esterni (clientelari); annullando o facendo divenire produttive le 3.127 aziende partecipate, il costo delle quali è di sette miliardi di euro. Piuttosto, più in là, nel realizzare il federalismo e, probabilmente, le Macro Regioni, si potrebbero addirittura eliminare le Regioni, lasciando tutte le province che per più di 150 anni hanno svolto un ruolo necessario e fondamentale, avvicinando le Istituzioni ai cittadini. Rodolfo Bava