A rischio il salva Sallusti

Voto segreto per il ddl diffamazione. Si tratta del provvedimento che era nato per evitare il carcere al direttore del “Giornale”, Alessandro Sallusti. Lunedì prossimo l’aula del Senato tornerà ad occuparsi del ddl su cui, giovedì scorso, l’intesa di maggioranza non ha retto. Tra le opzioni sul tavolo, secondo quanto si apprende, quella di stralciare la norma che cancella il carcere per i giornalisti colpevoli di diffamazione e non mettere mano a nient’altro. Il Pd, invece, sempre secondo quanto si apprende in ambienti parlamentari, vorrebbe un testo erga omnes, che non serva soltanto per salvare Sallusti. Ma se l’iter fosse ancora così accidentato, allora il testo potrebbe tornare in commissione. La discussione si è bloccata sulle sanzioni. Nel testo sono previste, per chi diffama, fino ad un massimo di 100 mila euro. Ma la maggioranza, nell’accordo che aveva raggiunto nella notte tra mercoledì e giovedì, aveva deciso una riduzione a 50 mila euro. Su questo, però, non ha tenuto e da qui la decisione di rinviare a lunedì. Il fronte contrario a multe più basse è trasversale e tra i dissidenti ci sono anche senatori di Coesione Nazionale e del Terzo Polo, Francesco Rutelli in primis. E’ stato lui, tra l’altro, il promotore della richiesta di voto segreto sull’articolo 1 del ddl.