Riordino Province, strumenti per evitare soppressioni

Fiduciosi del responso della Suprema Corte e del Governo nazionale, ma pronti ad altre lotte se la risposta sarà negativa.

La Regione, unitamente al Cal (Consiglio Autonomie Locali) del quale fanno parte perla Provinciadi Crotone Stanislao Zurlo (presidente Ente Intermedio), Peppino Vallone (Sindaco della Città capoluogo), Arturo Pantisano (presidente consiglio comunale), Dionigi Fera (sindaco Petilia Policastro), Gaetano Liperoti (presidente consiglio comunale Cutro), non lascerà nulla di intentato al fine di scongiurare il riordino delle province calabresi e metterà in essere altre iniziative sela CorteSupremaed il Governo nazionale rimarranno insensibili di fronte alle motivazioni espresse dalla Regione che giustificano il mantenimento delle cinque province.

“Tutto ciò che poteva essere prodotto per scongiurare il riordino delle autonomie locali calabresi è stato messo in campo da questa Amministrazione regionale, adesso non possiamo che attendere fiduciosi i responsi della Corte costituzionale e del governo nazionale”.

È quanto dichiarato dal presidente del Comitato regionale per la qualità e la fattibilità delle leggi, Salvatore Pacenza (PdL) nel corso dell’intervento pronunciato durante la seduta del Consiglio regionale (18-10-2012) dedicata al riordino delle Province.

“La giunta regionale – ha ancora dichiarato Pacenza – sulla scorta di quanto indicato dal Consiglio delle autonomie locali, ha già inoltrato alla presidenza del Consiglio dei ministri il ricorso proposto dalla Regione Calabria contro l’articolo 17 del decreto legge sulla spending review che contiene le norme relative al riordino delle Province”.

“A supporto di tale provvedimento, come anche specificato dalla vice presidente Stasi, la giunta regionale ha chiesto al Governo di derogare l’applicazione dello stesso articolo perché la riforma è stata introdotta velocemente, in modo non chiaro e soprattutto senza la condivisione di Regioni e Enti locali. Dal suo – ha proseguito Salvatore Pacenza – l’Amministrazione regionale della Calabria ha proceduto secondo un ruolino di marcia inappuntabile dal punto di vista tecnico-burocratico per non trovarsi indietro su decisioni così delicate: ha formalizzato la costituzione del Cal in tempi ragionevolmente brevi, trovando in esso una condivisione bipartisan sulle proposte che l’organismo ha poi formalizzato durante la sua prima convocazione. Ad oggi gli strumenti messi in campo dalla Regione per opporsi a questa riforma assai poco chiara e, a nostro avviso, davvero poco efficace da parte del governo sono questi”.