Tropea, i Diari parrocchiali di don Cortese

Sarà presentato il 2 ottobre alle ore 17:00 nei locali del Museo Diocesano di Tropea i “Diari Parrocchiali (1933-1952)” di don Carmine Cortese a cura di Antonio Pugliese. Presenteranno il volume: S.E. Mons. Luigi Renzi, Vescovo Diocesano, il curatore della pubblicazione, Professor Antonio Pugliese, don Pasquale Russo, autore della Presentazione, e l’editore Giuseppe Meligrana.

La pubblicazione dei “Diari parrocchiali” di don Carmine Cortese, che la paziente opera certosina di Antonio Pugliese ci offre, chiude una trilogia diaristica che con il “Diario di guerra” (Rubbettino, 1998) ed il “Diario di prigionia” (Romano, 2004) completano il percorso umano di una personalità religiosa, civile e culturale che abbraccia ampiamente tutta la prima metà del XX secolo. Come scrive don Pasquale Russo nella sua Presentazione «Le pagine di questo Diario parrocchiale appartengono agli anni 1933-1952, quando don Carmine svolse la sua missione pastorale a Spilinga come parroco della parrocchia di san Giovanni Battista: sono pagine di vita vissuta nella traduzione quotidiana della propria interiorità in relazione con il contesto sociale in cui ha operato, con il territorio, come oggi si dice, che comprende tutte le manifestazioni nei diversi ambiti della vita e dell’esistente. Don Carmine praticò una pastoralità umanizzata, in cui il soprannaturale non era oppressivo, ma vi si accostava per trovare le vie di liberazione per se stesso e per gli altri. In questa opera visse con trepidazione gli anni della giovinezza come soldato tra i soldati, prigioniero tra i prigionieri, e visse come parroco-pastore aperto alla vita rude dei contadini di Spilinga senza lasciarsi però contaminare da mode allettanti né da miraggi ingannevoli.»

Carmine Cortese (Tropea 1887-Spilinga 1952), è stato sacerdote, dirigente di Azione Cattolica e Cappellano Militare. Allievo del “Collegio Apostolico Leoniano” in Roma (1908-1913), fu ordinato sacerdote nel 1913. Dopo aver partecipato alla Guerra di Libia (1912), nel 1915 viene nominato Cappellano Militare al seguito prima del 19° Reggimento Fanteria, poi dell’8° Reggimento Alpini e quindi dell’11° Reggimento Bersaglieri. Fatto prigioniero durante la ritirata di Caporetto ed internato nel campo di concentramento di Josephstadt (Boemia) dal novembre 1917 al dicembre 1918, rientrò a Tropea nel 1920, dove fu parroco sino al 1932 della chiesa di S. Caterina al Corso. Dal gennaio 1933 al gennaio 1952 fu arciprete della parrocchia di S. Giovanni Battista in Spilinga. Ha lasciato migliaia di pagine manoscritte di ricerca storico-letteraria e di vita pastorale, in parte raccolte nelle opere pubblicate a cura di Antonio Pugliese: Diario di guerra (Rubbettino, 1998), Diario di prigionia (Romano, 2004), Pagine sparse (Copy System, 2004).