Dal sacrificio trarne sollazzo

Cielo basso e sensazione di oppressione, l’autunno inoltrato sta per lasciare il posto al giovane ottobre che si spera non “caldo” ; a guardare il cielo si raffigurano tempi non tanto buoni, forse saranno dissotterrate molte asce da guerra per la lunga battaglia che s’appresta e mieterà chissà quanti posti di lavoro.

E’ una guerra fratricida, per la conquista di un pezzo di pane, non sicuro, non certo, ma momentaneo ….. a periodicità ( che poi gli uomini bianchi hanno battezzato mobilità).

Giungono altre voci, da altri villaggi, da altre terre lontane, che raccontano di chiusure e fallimenti, di prossima povertà!

Ma poveri lo siamo già rispondo io! E’ una povertà inversamente proporzionale, cioè, io ancora qualche soldo per fare la spesa ce l’ho, ma tu mio caro amico, come farai nei tempi prossimi se già a monte dal tuo salario t’hanno portato via una bella parte …. E coi prezzi al dettaglio che sono già aumentati ….. dimmi come farai?

Darò via il culo! Che devo fa?

Andrò al Monte di pietà,

m’impegnerò le mutande…..

Mi risponde.

Poi aggiunge parlandomi piano all’orecchio:

Ho fiducia in quel bolognese!

Stai tranquillo che lui il panino con la mortadella te lo darà comunque…. Aggiungo!

C’era una volta un certo filo conduttore, un life-motiv che ci accomunava tutti, e tutti quanti eravamo più o meno messi bene; c’era lavoro, c’erano le ferie, e i mitici fine settimana con le gite fuori porta!

Ma te li ricordi queste cose?

Che tristezza oggi,

che schifo oggi,

che fame oggi!

In questa nazione distesa in mezzo al mare nostrum dal nome bellissimo: Rubilandia! Il divertimento non manca come non mancano il tutto più caro e il

“ tassamento” ( che bella espressione …. Tassa mento) più elevato al mondo.

Abbiamo i più bei e  più grandi teatri di marionette al mondo ( tutti ce l’invidiano), sono marionette di ultima generazione, pensanti e autonomamente decisionali dei tanti destini di altrettante marionette, noi … spettatori muti e incavolati, paganti e delusi, amareggiati!

A ricordare questo stato di cose tempo fa il grande e mitico E.Bennato lungimirante autore scrisse e canto: E’ stata tua la colpa! Che bella canzone, quanto è stata ed è veritiera, attuale!

A guardarci attorno io e te …. Che vediamo?

Il nulla!

Ah, dimenticavo: ricordati di spegnere la luce prima di andare a letto, e l’indomani  non guardare in basso, potresti vomitare già di buon mattino! E di non pensare alle ostriche e al vino con le bollicine oppure che qualcuno venga a chiederti se oggi potrai fare la spesa, o mandare tuo figlio all’asilo nido!!

Ma vi ricordate di quella zecca che prima succhiava cannucce e cannoni ed invece ora è stipendiata e succhia sangue ? Chi l’aveva messa nel paniere?

Certo che alzarsi con queste prospettive sembra d’essere in quei tempi immediatamente dopo la fine della guerra, quando era tutto da ricostruire!

Certo a guardar bene ne hanno fatta di strada queste marionette e quanto hanno mangiato, accidenti a loro!!