Arrestati a Cuba operatori dell’informazione. Si tratta di Ilaria Cavo, Fabio Tricarico, Domenico Pelice e Stefano Cavicchi

Si trovavano nell’isola per realizzare servizi per le rispettive testate giornalistiche. Sono finiti in manette. La notizia è stata diffusa nella mattinata di sabato. Arrestati la giornalista di Mediaset e inviata di Videonews Ilaria Cavo, nei pressi di Camaguey, durante la realizzazione di un reportage sull’omicidio di Lignano per il programma Domenica Live.

Con lei sono stati arrestati anche l’operatore Fabio Tricarico, il cronista del Messaggero Veneto Domenico Pecile e il fotoreporter del Corriere della Sera Stefano Cavicchi.

Ilaria Cavo stava tornando a L’Avana, dopo aver realizzato una parte del reportage, quando è stata fermata dalle autorità. Il fatto è avvenuto ieri sera e la rappresentanza diplomatica italiana è stata immediatamente avvertita. “Ilaria – ha spiegato Claudio Brachino direttore Videones – non ha fatto nulla di illegale. Ha realizzato interviste assolutamente lecite”. La Cavo era sulle tracce di Reiver Laborde Rico, il fratello 24enne di Lisandra, la giovane che ha confessato il delitto di Paolo Burgato e Rosetta Sostero, avvenuto a Lignano Sabbiadoro il 19 agosto scorso. Il giovane è ritenuto dagli inquirenti complice nel delitto. “La Cavo – spiega TgCom24 – è stata arrestata per motivi a noi ancora poco chiari”.

Uno degli inviati arrestati, Domenico Pecile, firma sul Messaggero Veneto e sul Piccolo una intervista al presunto responsabile del duplice omicidio di Paolo Burgato e Rosetta Sostero, il giovane cubano Reiver Laborde Rico. Questi, secondo quanto riportano i quotidiani, si sarebbe intrattenuto con l’inviato per qualche minuto, per sostenere la propria innocenza. “Io con il delitto non ho nulla a che fare. Non sono scappato a Cuba ma sono tornato a Cuba perché stava nascendo la mia seconda figlia. Lo avevo detto a tutti, anche alla mia titolare della sala giochi”, dichiara Reiver all’inviato. In merito all’ arresto della sorella, Lisandra, il giovane afferma. “Mia sorella è stata costretta a dire quelle cose, non c’entriamo nulla. E’ opera di gente con le palle”. Infine, “la notte del duplice omicidio ero a casa, tranquillo, perché aspettavo di partire”.

L’Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia apprende “con preoccupazione e sgomento la notizia dell’arresto del collega Domenico Pecile a Cuba” mentre stava conducendo un’inchiesta sulla latitanza del presunto assassino di Lignano (Ud). L’Ordine “constata con rammarico che i giornalisti rischiano di finire dentro quando troppi delinquenti e ladri rimangono impuniti e in libertà”.