Carfizzi che vince con il Campiello Carmine Abate
Nello scorso 1° settembre, a Venezia, Carmine Abate, lo scrittore albanofono di Carfizzi, con il romanzo “La collina del vento” per le edizioni Mondatori è risultato il vincitore del 50° Premio Campiello. Si tratta di un percorso, durato un secolo, di angherie e resistenza ai soprusi attraverso la storia di una famiglia calabrese, gli Arcuri.
In quella fausta serata Abate così ha esternato la sua felicità. “Con me ha vinto la famiglia Arcuri, una rarità nel sud di oggi. Vorrei che ce ne fossero tante di famiglie così. Gli Arcuri non si sono arresi di fronte al fascismo, alle intimidazioni mafiose o a quelli che costruiscono pale eoliche”.
E con Carmine Abate ha vinto anche e soprattutto la “sua” Carfizzi il centro arberesh ( di origine albanese) che assieme a Pallagorio e San Nicola dell’Alto costituisce la piccola ed importante area albanofona della provincia di Crotone.
E giustamente, e con tanto orgoglio Carfizzi, la “Carfizzi che vince” intende celebrare il suo figlio reduce dallo straordinario e prestigioso Premio Campiello e lo fa con l’evento “Carfizzi e la collina del vento. Paese da vedere, libro da leggere”. Appuntamento pertanto il prossimo 4 ottobre alle ore 17 nella piazza Skanderberg con una manifestazione voluta dal Comune carfizzoto e dalla Regione Calabria.
Carmine Abate è nato nel 1954 aCarfizzi. Dopo aver compiuto gli studi umanistici al Magistrale “Gravina” di Crotone, matura la sua giovinezza tra la Calabriaed Amburgo dove il padre è emigrato e dove lo stesso Carmine dopo la laurea in Lettere, conseguita a ventun’anni presso l’Università di Bari con una tesi sull’interpretazione del Boccaccio alla Divina Commedia, si trasferisce per insegnare nelle scuole per emigrati e dove comincia a pubblicare i suoi primi saggi e racconti. Nel 1984 esce, infatti, la sua prima raccolta di racconti sulla vita degli emigrati Den Koffer und weg e assieme alla sociologa, ed oggi moglie, Meike Behrmann il saggio I Germanesi, storia e vita di una comunità calabrese e dei suoi emigranti. In Italia cura una raccolta di testi letterari di emigrati italiani In questa terra altrove ed editi dall’Argo di Lecce escono i racconti Il muro dei muri e la silloge di poesie Terre di andata.
Oggi Abate vive nel Trentino dove insegna e continua a scrivere a ritmi incessanti ma non disdegna di tornare spesso nella sua terra, nella sua Hora, microcosmo vivace di addii e abbandoni, di partenze e ritorni.
È del 1991 il suo primo romanzo edito da Marietti Il ballo tondo ripubblicato nel 2000 in edizione riveduta dall’editore Fazi (Premio internazionale dei lettori Arge Alp). Nel 1999 è la volta del romanzo La moto di Scanderberg che lo conferma scrittore di elevato spessore creativo e lo fa conoscere al grande pubblico ( “Premio Crotone”, “Premio Matelica – Libero Bigiaretti” e “Racalmare – Leonardo Sciascia”).
Successivamente pubblica con la Mondadoriil romanzo Tra due mari che gli fa guadagnare tanti prestigiosi riconoscimenti e tra i quali: il Domenico Rea – Ischia, Premio dei lettori – Lucca, il Rhegium Julii di Reggio Calabria, il Premio Internazionale Fenice Europa e il Feudo di Maida (Catanzaro). Infine La festa del ritorno sempre conla Mondadori che lo rende vincitore del Premio Napoli e del Premio selezione Campiello 2004. Seguono Il mosaico del tempo grande del 2006 e Gli anni veloci (2008), Vivere per addizione e altri viaggi nel 2010 e la raccolta di poesie e prose Terre di andata del 2011. Ultimo lavoro, appunto, ma ne seguiranno certamente altri, il Campiello 2012La Collina del vento col quale aveva già ottenuto il prestigioso “Carlo Levi” a Matera ed altri riconoscimenti.