Il Pdl naviga in acque burrascose

Per ogni possibile strategia fondamentale è la riforma elettorale, sulla quale permangono le divisioni all’interno del partito di via dell’Umiltà, con gli ex An schierati per il ritorno delle preferenze e un’altra parte del partito favorevole invece ai collegi. Sul tema resta il silenzio dell’ex Premier, ma indiscrezioni raccontano di un Berlusconi più propenso per il mantenimento di un sistema maggioritario, magari mantenendo il Porcellum con qualche ritocco. Se così dovesse essere, si ragiona in via dell’Umiltà, per il Cavaliere diverrebbe auspicabile uno “spacchettamento” del PdL che così si presenterebbe alle urne come federazione.

Un progetto che prevede un ritorno allo spirito del ’94. Ma lo stesso Berlusconi smentisce che abbia intenzione di “mandare” via gli ex An e Maurizio Gasparri frena. “Adesso non serve parlare di scissioni”. Per Fabrizio Cicchitto “c’é bisogno di un rinnovamento”. Netta la posizione di Franco Frattini.”Il partito deve cambiare pelle. Non è più tollerabile che la classe dirigente venga reclutata così”.

Chiede l’azzermaneto di tutte le cariche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, mentre Guido Crosetto invita l’ex Premier a rinunciare a candidarsi. Si mobilitano anche i sindaci pidiellini, in 12 danno vita al movimento “L’Italia chiamo’” e chiedono un rinnovamento vero e urgente, partendo dalle primarie a tutti i livelli.