Siccità, il Ministro Catania lavora per strategia a lungo termine

“Il fenomeno della siccità vissuto dal nostro Paese negli ultimi mesi ha assunto indubbiamente proporzioni eccezionali, ma tutto lascia pensare che, nel quadro dei cambiamenti climatici in atto, ci troveremo sempre più spesso ad affrontare situazioni caratterizzate da piogge meno frequenti ma più copiose. Per questo è fondamentale, aldilà degli interventi sull’emergenza, lavorare a una politica di più ampio respiro sul medio e sul lungo termine per affrontare in maniera organica il problema delle risorse idriche sia sul fronte della gestione che su quello infrastrutturale”.

Lo ha dichiarato il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania al termine dell’incontro straordinario con i rappresentanti delle Regioni per affrontare le conseguenze dell’emergenza siccità sull’agricoltura italiana.

“Nel corso della riunione – ha aggiunto il Ministro – abbiamo effettuato un’approfondita disamina della situazione contingente, concordando sulla necessità di completare rapidamente il quadro degli adempimenti necessari per  il riconoscimento dell’eccezionale avversità atmosferica, a partire dalla valutazione dei danni registrati che non è stata ancora completata. Abbiamo riflettuto sulla possibilità di rappresentare la situazione generale sia in Conferenza Stato-Regioni che di fronte al Governo nel suo complesso, affinché a tutti i livelli ci sia l’esatta percezione dell’entità del fenomeno per poi verificare se sia possibile applicare il meccanismo di parziale ristoro del danno subito dalle imprese agricole. Inoltre siamo riusciti ad ottenere l’anticipo dei contributi comunitari che, quest’anno, verranno erogati a partire del 16 ottobre”.

“Questo rappresenta però un piano d’azione che si limita al breve periodo, ma è fondamentale ragionare in prospettiva e in questo senso ho registrato la disponibilità degli assessori a lavorare per raggiungere una maggiore diffusione delle coperture assicurative per questo tipo di rischio, raccogliendo anche l’invito arrivato dalla Commissione europea, garantendo il contributo pubblico per la sottoscrizione di queste polizze”.

“Sempre nell’ottica del medio-lungo periodo ritengo estremamente importante approfondire il tema degli orientamenti colturali che, soprattutto in alcune aree del Paese, espongono gli agricoltori a forti rischi, e quanto accaduto con le coltivazioni di mais negli ultimi mesi ne è testimonianza. È ovvio che, in un’economia di mercato, spetta alle imprese fare le proprie scelte, ma il nostro obiettivo deve essere quello di fare in modo che si tratti di scelte consapevoli”.

“In prospettiva il tema dell’acqua è, ovviamente, di un’importanza capitale, perché se non affrontato nella maniera giusta è in grado di condizionare lo sviluppo nei prossimi decenni. Non possiamo permettere che il consumo civile, quello agricolo e quello industriale entrino in competizione tra loro. Servono nuove infrastrutture e opere irrigue, serve una corretta manutenzione della rete, ma serve soprattutto che questo tema assuma la dovuta centralità. Proprio per questo abbiamo mobilitato 600 milioni di euro per opere relative alla rete irrigua nazionale, ma questo non basta: mi sono infatti confrontato con il Ministro Fabrizio Barca sulla necessità di mobilitare una parte significativa dei fondi regionali e di coesione, oltre a quelli della Pac, per avviare un grande intervento pluriennale sull’acqua”.