Venezia, città metropolitane la legge fa acqua da tutte le parti

Al Centro Culturale Candiani di Mestre ha avuto luogo l’incontro con i 44 sindaci e rappresentanti del territorio, sul tema istituzione della città metropolitana. Alla riunione ha partecipato il Presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto e il sindaco del Comune di Venezia Giorgio Orsoni. Presente per la Provincia anche il vice presidente Mario Dalla Tor, l’assessore Emanuele Prataviera e l’assessore e sindaco di Gruaro Giacomo Gasparotto. La Zaccariotto ha criticato apertamente la legge. “Come presidente della Provincia di Venezia rilevo che questa legge fa acqua da tutte le parti, è una procedura monca, incompleta, manca – ancora una volta – dopo 22 anni (ma di città metropolitana si è cominciato a parlare all’inizio degli anni 70) la chiara definizione delle competenze e delle funzioni che avrà la città metropolitana. Se c’è una causa dei problemi che hanno incontrato le Province nell’esercizio del proprio ruolo è stata la mancata chiara definizione delle competenze, la mancata completezza delle deleghe attribuite. Una legge inopportuna, che oggi obbliga ad un calendario serrato, ma che non dà risposte, e soprattutto che ha violato palesemente la Costituzione, e attendiamo con trepidazione il pronunciamento della Corte costituzionale previsto il 7 novembre. E come Sindaco aggiungo una riflessione, che altri colleghi oggi hanno già largamente esposto: una legge mal scritta non deve essere subita passivamente, può essere criticata, anzi deve essere contestata, si possono denunciarne le lacune e le ambiguità, l’abbiamo già fatto sull’Imu, fa parte del processo democratico il poter fare opposizione. Se lo facciamo uniti questa nostra opposizione assume un peso maggiore, riveste una forza e un valore concreto. Come amministratori siamo stati scelti, siamo stati votati dai cittadini, rappresentiamo una visione e un ideale politico, ma oggi ci ritroviamo a non poter essere politici, nell’impossibilità di fare politica, siamo diventati funzionari. Sono i funzionari che oggi ci danno gli indirizzi di governo, e non viceversa. Se la città metropolitana poteva essere un’opportunità, va cambiato il registro, va messa nella condizione di decidere la Regione, e dovrebbe essere il sindaco del comune capoluogo che propone ai comuni una bozza di statuto, perché l’ultima parola sulla statuto secondo quanto recita la legge sarà comunque la sua”.