Rizziconi, il killer non avrebbe agito da solo

La Polizia sta intensificando le ricerche del sospettato, la cui identità non è stata ancora resa nota, ma del giovane, al momento, non c’è traccia. La Procura della Repubblica di Palmi non ha emesso alcun provvedimento restrittivo, ma Squadra mobile di Reggio Calabria e Commissariato di Gioia Tauro, nel momento in cui dovessero rintracciare il sospettato, potrebbero adottare nei suoi confronti un fermo d’iniziativa in considerazione del fatto che gli indizi a suo carico sono molteplici e fanno propendere in modo evidente per una sua responsabilità nel triplice omicidio di Rizziconi.

Le Forze dell’Ordine non escludono, anche se mancano al momento elementi di riscontro, che il sospettato fosse in compagnia di qualcuno nel momento in cui ha commesso il triplice omicidio. È certo, comunque, riferiscono ambienti investigativi, che a sparare sia stato soltanto lui. In ogni caso gli investigatori non ipotizzano, al momento, nessun altro movente che non sia quello della lite che uno dei figli di Reno Borgese avrebbe avuto in precedenza proprio col giovane sospettato di avere commesso il triplice omicidio. Dopo la lite, Borgese, insieme ai figli ed al nipote che è rimasto ferito, ha incontrato il giovane col quale c’era stata la discussione, forse per una ragazza, per tentare un chiarimento. Ma il colloquio sarebbe presto sfociato in una discussione al culmine della quale è avvenuta la strage.

Il giovane ricercato non è un pregiudicato e non è legato ad ambienti di ‘ndrangheta, anche se il fatto che si sia presentato all’incontro con Reno Borgese ed i figli con una pistola calibro 9 lascerebbero presupporre una premeditazione.