Crotone, una città immondezzaio

Lettera aperta ai Presidenti Società Akrea e Akros.

“Ill.mi Sigg. Presidenti,

Ricorderete che, oltre un mese fa, su un giornale locale è stata pubblicata una lettera di lamentele, da parte di un turista, residente a Como, il quale ha avuto la sventura di soggiornare con la famiglia, nella nostra città.

Ha definito la città un “immondezzaio”: rifiuti un pò dappertutto, sparsi per terra. Ci ha paragonato ad una città del Nord Africa, affermando: “Una vergogna immensa per tutti Voi, Amministratori, cittadini, forze sociali”.

Precisando e rilevando, però, quanto segue: “Un giudizio positivo ed entusiasta per quanto riguarda le risorse e gli spettacoli naturali presenti nel territorio”.

Ebbene, dopo un mese dalla pubblicazione di detta lettera, le cose sono cambiate nella nostra città? Niente affatto. Ecco, invece, un’altra lettera di protesta, apparsa sulle pagine di Facebook, da parte di alcuni cittadini del Nord Italia, venuti a Crotone per fare visita ad alcuni amici.

Gli identici rilievi. Ovvero: una città  invasa dai rifiuti. Naturalmente, chissà quante altre persone forestiere, disgustate dalle condizioni in cui versa la città, non si sono premurati di prendere carta e penna per scrivere.

Ma – ill.mi Sigg. Presidenti – avete avuto il tempo per chiederVi perchè si registra tutto questo?

Non bastano  gli annunci per dire: “la città ora è pulita” oppure “ora agiremo”. Non bastano le giustificazioni secondo le quali dovremmo depositare i rifiuti nel corso della serata.

La verità è una sola: a creare lo sfascio della raccolta dei rifiuti sono le Vostre due Società: Akrea per i rifiuti indifferenziati ed Akros per i rifiuti da riciclare.

Le due Società – secondo me – sono da accorpare, anche per finirla di “regalare” prebende a vari politici.

Ma sono da accorpare – ill.mi Sigg. Presidenti – anche per finirla di poterVi scaricare accuse reciprocamente per il disastro ambientale crotonese. Per poter stabilire, una volta per tutte, le capacità o le incapacità di coloro che guideranno un’unica Società.

Pertanto, gli Amministratori della città dovrebbero, con tutta urgenza, provvedere a questa “fusione”.

Anzi, dovreste essere proprio Voi – ill.mi Sigg. Presidenti – per il bene della città, provvedere a sollecitare ciò, minacciando eventualmente le Vostre dimissioni.

Grazie per la Vostra attenzione e molti ossequi”.