Bari, scatta allarme euro falsi

Il primo campanello quattro anni addietro sulla circolazione di banconote contraffatte. Si trattava di pezzi da 50 euro, quasi perfette imitazioni degli originali. Secondo gli investigatori arrivavano da stamperie nel capoluogo e nel suo hinterland. Ora la storia si ripete, con banconote di taglio inferiore, 20, 10, 5 e addirittura con le monete da 2 euro. Le segnalazioni hanno ripreso ad arrivare sulle scrivanie degli investigatori e della Procura di Bari e l’oggetto è sempre lo stesso. Le Forze dell’Ordine stanno raccogliendo le segnalazioni lavorando sul fenomeno, sempre più diffuso non solo nel capoluogo ma anche in provincia. Si fa largo l’ipotesi che esistano piccole zecche clandestine nascoste nell’area compresa tra Foggia (l’area più vicina alla Campania), la provincia Barletta-Andria-Trani e Bari. Si tratta di riproduzioni praticamente perfette. L’ipotesi che gli investigatori stanno elaborando è che tipografi professionisti vengano assoldati da gruppi criminali o comunque costretti, con il ricatto e le minacce, a stampare banconote, a coniare monete. Non è possibile stabilire quanti euro falsi siano stati introdotti sul mercato barese. I soldi contraffatti a volte vengono immessi sul mercato attraverso dei meccanismi truffaldini che sfruttano lo stato di bisogno di commercianti, piccoli imprenditori, impiegati, casalinghe in difficoltà finanziaria, disposti a tutto pur di mettere insieme un po’ di contante. Bussano alla cassa dello spacciatore di monete false comprando con denaro autentico, una somma contraffatta molto più alta.