Gruppo Pubbliemme investe sul corto dedicato a Giuseppe Fava, interpretato da Luca Ward

La cultura e la comunicazione nell’era del nuovo mecenatismo. Un connubio vincente ben interpretato dalla Pubbliemme Group che ha investito sul progetto cinematografico “La ricotta e il caffè” dedicato a Giuseppe Fava, il giornalista catanese ucciso dalla mafia nel 1984, progetto targato Draka Production.

Un cortometraggio girato in Puglia tra il 16 e il19 luglio, che unisce al valore artistico un profondo  significato culturale, sociale e politico, in nome di una figura divenuta simbolo della denuncia giornalistica lucida e coerente dei traffici mafiosi e della connivenza tra malavita organizzata e potere politico.

 “Il  coinvolgimento  di Domenico Maduli, presidente del Cda del Gruppo  Pubbliemme  è dovuto  alla  stima  che  ci unisce – dichiara Corrado Azzollini  del   Gruppo Amra  di cui Draka  Production   è  parte  – e dalla  volontà  da lui  condivisa  di ampliare  il successo  imprenditoriale dal  mondo  della  pubblicità  (settore  di  attività  di entrambi  i Gruppi)  a quello del cinema, con in più il desiderio  di realizzare progetti  di spessore”.

Giuseppe Fava, direttore del Giornale del Sud e poi fondatore de I Siciliani, importante rivi­sta di vocazione antimafia, è raccontato  nella sua dimensione  di uomo, di artista poliedrico oltre che di giornalista integerrimo e so­prattutto di padre di famiglia, legatissimo alla figlia Elena, che lo segue, lo accompagna e lo ricorda in vari momenti  di condivisione, preparandogli sempre con cura assoluta il caffè.

Fava ha il volto del noto doppiatore e attore di cinema e teatro Luca Ward, uscito dal recentissimo successo della fiction televisiva “Le Tre rose di Eva” e voce affascinante di molte star di Hollywood, tra cui Russel Crowe, Kevin Costner, Keanu Reeves, solo per citarne alcuni.

Elena Fava è interpretata da Barbara Tabita, nota per varie interpretazioni cinema­tografiche e televisive (tra cui “Natale in Sud Africa” – con Cristian  de Sica, “Io e Marylin” -con Leonardo Pieraccioni, “Il 7 e 1’8” – con Ficarra e Picone, “I Cesaroni” – nota fiction di Canale 5).

Il rito del caffè, preparato dalla figlia per il padre, identifica il rapporto  intimo e familiare cui si contrappone l’agghiacciante rituale della mafia che  alla fine sopprime nel sangue e nel silenzio ogni voce di dissenso e denuncia.

Giuseppe Fava, è una figura poco conosciuta dalle nuove generazioni e l’obiettivo di questo progetto è appunto quello di recuperare la memoria di un uomo a lungo denigrato nel ten­tativo, per fortuna non completamente riuscito, di oscurarne l’immagine.

Pubbliemme ha così voluto dare il proprio contributo  in una produzione  che testimonia il dinamismo imprenditoriale del Sud Italia (Draka ha sede in Puglia) insieme con la volontà di dedicarsi ad opere che abbiano uno spessore tematico in grado di far discutere e d’imprimersi nella coscienza degli spettatori.

Produzione esecutiva: Draka Production srl. Sceneggiatura: Camilla Cuparo. Regia: Sebastiano Rizzo. Organizzazione generale: Stefania Balduini Direttore alla fotografia: Blasco Giurato Aiuto regia: Chantal Toesca. Direttore di produzione: Lello Petrone. Scenografia: Luigi Conte Costumi: Arianna  Palmisano Montaggio: Maria Iovine. Musiche di: Mimmo Cappuccio, Martino  De Cesare. Singolo “Passa La Banda”: autore Giuffrida_ arrang. Mimmo Cappuccio e Giuseppe Loiacono. Mediapartner: Amra Communication Solutions.