Pola, docce vietate in spiaggia

Allarme siccità.  l’Istria, in ginocchio per la lunga assenza di piogge, deve prendere contromisure pesanti che non risparmiano i turisti Il lago artificiale di Bottonega, che si trova nel cuore della penisola e alimenta il 90% delle utenze, ha raggiunto il minimo storico come livello. Per la prima volta l’acqua è scesa sotto quota 34 metri. L’azienda idrica di Stato ha comunque concesso un’ulteriore proroga per assicurare forniture idriche stabili fino al 10 agosto.

Il lago artificiale è entrato in funzione nel 1987 e già un anno dopo ha registrato il livello massimo di riempimento. La sua capacità è di 20 milioni di metri cubi d’acqua e la profondità massima raggiunge i 16 metri. L’attuale impianto di purificazione è entrato in funzione nel 2002 e può trattare 1000 litri di acqua al secondo. Il bacino è stato realizzato per superare la crisi idrica che fino a quel momento colpiva l’Istria praticamente ogni estate.

Adesso, però, complice la siccità di quasi due anni, quel bacino non basta più. L’assessore regionale all’Agricoltura Milan Antolovi, non a caso, osserva che per far salire il livello delle sorgenti, dovrebbe ormai piovere a dirotto per alcuni giorni, con precipitazioni di oltre 100 millimetri.

A distanza di oltre 25 anni, pertanto, tornano le misure di riduzione (per ora di primo grado) dell’erogazione idrica che nelle intenzioni dovrebbero comportare un risparmio del 10%. Al momento il consumo è al di sotto della media di luglio: 1250 litri al secondo contro i 1400 abituali in questo mese dell’anno. Tali misure prevedono il divieto di usare l’acqua della rete idrica per inaffiare le aree verdi, i campi sportivi, per lavare le strade e le automobili.

Ma c’è anche il provvedimento che va a colpire i villeggianti: l’uso delle docce sulle spiagge pubbliche viene “contingentato” anche se non vengono definiti nel dettaglio i termini del divieto. Per ora si sa che le docce verranno chiuse per alcune ore al giorno al fine di limitare gli sprechi. Si tratta della prima ripercussione diretta della siccità sull’industria del turismo e potrebbe non essere l’ultima, tanto che vige il massima allerta negli operatori di un settore strategico per l’economia istriana.

Intanto l’assessorato regionale all’Agricoltura ha concesso una deroga ai titolari di autolavaggi. Possono continuare a svolgere la loro attività a condizione di usare l’acqua che non fa parte del sistema idrico pubblico.

Del controllo del rispetto del primo grado di riduzione idrica sono stati incaricati gli ispettori idrici, le guardie comunali e i dipendenti delle aziende idrice incaricati ad hoc. Chi, ad esempio, viene sorpreso a lavare l’automobile nel cortile di casa viene denunciato e può incappare nella chiusura totale (o di alcune ore al giorno) della valvola dell’acqua fino alla normalizzazione della situazione.