Vaticano, il Maggiordomo Paolo Gabriele chiede perdono

Ha chiesto perdono a Benedetto XVI in una lettera nella quale esprime il suo dolore e il suo pentimento per quello che ha fatto. La lettera, confidenziale è stata consegnata alla Commissione cardinalizia d’indagine, presieduta dal cardinale Julian Herranz Casado chiamata a indagare sulla fuoriuscita di notizie e documenti riservati e composta anche dai cardinali Jozef Tomko e Salvatore De Giorgi.

A darne notizia è stato l’avvocato Carlo Fusco, difensore di Paolo Gabriele arrestato il 23 maggio scorso dopo una perquisizione. “Paoletto” tuttavia avrebbe riferito al legale che nella lettera al Papa, “ammette i suoi errori, chiede perdono ed afferma anche di non aver avuto complici”. L’esistenza di altre persone che hanno collaborato con il maggiordomo spergiuro (come tutti i dipendenti del Vaticano era legato alla riservatezza da un giuramento) benché evidentemente verosimile, secondo il legale “non risulta da nessuna parte, né dalle contestazioni che gli sono state fatte durante gli interrogatori, né dagli atti di cui sono venuto a conoscenza”. “Naturalmente – mette le mani avanti Fusco – l’intero fascicolo verrà depositato solo al dibattimento. E quindi potrò leggerlo solo allora”.

In ogni caso, assicura l’avvocato, “Paolo è l’unico indagato, per quello che è a mia conoscenza”. Secondo Fusco, inoltre, “non c’è stato nessun complotto nè interno nè esterno al Vaticano, che possa riferirsi a Paolo, in relazione alla fuga di notizie. Quanto a chi ha operato la pubblicazione – conclude – io non so”.