La cantastorie Francesca Prestia incontra la maturanda Marta Romano che ha presentato la ballata di Lea

La formazione della coscienza e dell’identità, in particolare nei giovani, è una continua istanza che matura attraverso il confronto con gli altri, l’esempio, la testimonianza, gli incontri e le diverse esperienze didattico-educative. In questo processo culturale e psicologico attraversato da prove, crisi, incertezze, conferme, ci sono esperienze che lasciano il segno, perché toccano in profondità le corde emotive, come è accaduto a Marta Romano, allieva del Liceo Statale “Vito Capialbi” che ha partecipato al progetto “Legali al Sud”. Gli esami di maturità per questa studentessa sono diventati l’occasione per affrontare un tema che ha segnato e segna la storia di questa terra, come la condizione delle donne. Dal tragico destino di Antigone (protagonista dell’omonima tragedia di Sofocle) a quello di Lea Garofalo (collaboratrice di giustizia uccisa in modo barbaro dalla ‘ndrangheta nel 2009) per testimoniare “Il coraggio delle donne”. Un filo rosso che passa e attraversa la storia dell’umanità della nostra civiltà e che lega il tempo non solo attraverso i millenni (tempo lineare) ma anche nelle sue strutture più profonde, caratterizzate dalla ciclicità assumendo la struttura dell’archetipo. Una parabola che crea cortocircuito con il tema della conferenza internazionale dal titolo “Women in Diplomacy” (che si è svolta ieri, 16 luglio, alla Farnesina, dedicata all’affermazione dell’uguaglianza di genere nella governance globale e nel servizio pubblico), Tutto nasce dall’esperienza vissuta da  Marta Romano al progetto “Legali al Sud”, che l’ha spinta a delineare il percorso sull’identico tema che ha inauguratola IIedizione di “Trame” (il festival dei libri sulle mafie, Lamezia Terme, 20-24 giugno), e che ha visto l’esibizione della cantastorie Francesca Prestia con la “Ballata di Lea”, dedicata alla terribile vicenda vissuta da Lea Garofalo. L’artista, sensibile al tema, dopo essere stata messa al corrente che tra i documenti presentati nel percorso di Marta c’era anche la sua ballata, ha voluto incontrare la ragazza nel giorno in cui ha sostenuto il colloquio. Questo rientra nel suo intenso impegno etico e culturale per la rinascita morale di questa terra partendo proprio dalla salvaguardia della dignità della donna  e in virtù di un suo diretto coinvolgimento nel progetto, ha spiegato che “Legali al Sud” vive la sua fondamentale missione nella ricaduta concreta che i ragazzi hanno attraverso l’incontro con gli esperti, con le visite alle cooperative sociali nate dai beni confiscati alla ‘ndrangheta, con la partecipazione corale alle varie esperienze comunitarie; questo significa soprattutto “dare ai ragazzi messaggi concreti, far capire anche loro possono essere protagonisti positivi nel destino di questa terra” ha infine detto.

Di questa storia è stata interessata anche la responsabile nazionale del progetto “Legali al sud”, Filomena Fotia (per conto del sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria), la quale ha fatto sapere alla Prestia l’intenzione di segnalare il percorso sul sito del Miur. In merito all’esito del progetto, il dirigente scolastico del Liceo “Capialbi” Giovanni Policaro, ha messo in rilievo come l’istituto sia diventato fucina di un’intensa attività didattico-educativa aperta al territorio; in particolare ha rammentato i risultati importanti con la lectio magistralis a febbraio scorso nell’aula magna di Nicola Gratteri (Procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria), le visite ad un istituto tecnico commerciale di Cimisi (provincia di Palermo), intitolato a Falcone-Borsellino e alla casa-museo di Peppino Impastato in cui gli studenti hanno assistito ad un incontro-dibattito con gli amici di Peppino, e poi anche la partecipazione al grande raduno che si è svolto a Portella della Ginestra per il primo maggio di quest’anno; attività ed esperienze che si possono rivivere nell’inserto “L’ora del Capialbi”. I risultati sono stati molti positivi per la crescita di una coscienza etico-civile ha inoltre sottolineato  la responsabile del progetto “Legali al sud” del “Capialbi”, la docente Anna Pia Perri.