Scido, giustizia per il dodicenne Flavio Scutellà morto per malasanità condannati 5 sanitari

Deceduto all’ospedale di Reggio Calabria il 29 ottobre 2007, dopo tre giorni di coma, ha trovato “pace” con la sentenza emessa dal Tribunale reggino che ha comminato 5 condanne e sei assoluzioni nei confronti dei 9 medici e 2 infermieri del 118 accusati dell’omicidio colposo di Scutellà. I condannati sono Antonio Leali e Pietro Tripodi, ai quali è stata inferta una pena a 1 anno e otto mesi di reclusione; Giovanni Plateroti (1 anno e sei mesi) Francesca Leotta (1 anno). Tutti i condannati sono in servizio all’ospedale di Polistena. Assolti i neurochirurghi reggini Francesco Turiano e Saverio Cipri; Giovanni Triolo e Carmelo Alampi, infermieri del 118 di Reggio Calabria; Francesco Morosini, medico di Cosenza, Giuseppe Mauro, di Catanzaro.

Il 12enne è deceduto tre giorni di coma e un’odissea vissuta tra gli ospedali di Polistena e Reggio Calabria, prima di trovare una sala operatoria libera che potesse operarlo. Otto ore sarebbero passate da quando il ragazzo era giunto all’ospedale di Polistena, fino al suo arrivo in sala operatoria di Reggio Calabria. La mancanza di un mezzo pronto per il trasporto dalla Piana al nosocomio reggino è considerato dai genitori del piccolo Scutellà la causa principale della sua morte. In mezzo, le richieste ai presidi di Catanzaro e Cosenza, che non avrebbero accettato il ricovero. Proprio da un esposto di Alfonso e Maria Scutellà, all’indomani del decesso di Flavio, era partita l’indagine da parte della Procura di Palmi. Il processo, iniziato a Palmi, era stato poi trasferito a Reggio Calabria per competenza territoriale.

“Dopo quattro anni ingiustizia è fatta”. Lo ha detto Alfonso Scutellà, padre del dodicenne morto nel 2007 in Calabria per malasanità, circa la sentenza emessa dal tribunale di Reggio Calabria.