Polistena, pannelli riciclabili prodotti con la sansa l’idea di Domenico Cristoforo

La scoperta è stata fatta a Polistena, nella Piana di Gioia Tauro, ma a ben vedere dal Crotonese alla Sibaritide, dalla Locride al Lametino non c’ è area della Calabria dove non potrebbe produrre economia. Ovunque si produce olio di oliva, tutti conoscono la sansa. Si tratta dello scarto di frantoio composto da residui di polpa, bucce e noccioli delle olive.

Domenico Cristoforo, amministratore delegato della “Ecoplan” ne produce pannelli riciclabili unendovi vasetti e frammenti di plastica riusabile. Lo studio che ha portato alla realizzazione degli stessi pannelli, utilizzabili in edilizia ma anche arredi per l’interno o per l’esterno, è iniziato nel 1994 ed ormai Cristoforo si dice sicuro che i suoi pannelli eco compatibili ed utilizzabili potrebbero produrre economia considerato che solo la Calabria produce annualmente 2,5 milioni di quintali di sansa che invece di produrre inquinamento o di essere smaltita può essere riutilizzata come lui la riutilizza nella sua impresa che produce pannelli “green” con uno spessore da 3 a 28 millimetri che possono essere alternativi  al legno ed ad altri tipi di plastica. Allo stato attuale, gli stessi pannelli sono prodotti da un impianto acquistato grazie ai fondi della legge 44 per l’imprenditoria giovanile ed hanno già attirato l’attenzione di industrie di un certo calibro. Compresa un’impresa torinese, leader nella realizzazione dei laminati che avrebbe voluto acquistare l’impianto per trasferirlo al Nord Italia. Per il momento, Cristoforo ha rifiutato l’offerta.

“Ecoplan – spiega – è nata in questo territorio e deve rimanere in questo territorio, nonostante al momento la produzione è bassa perché lavoriamo in un’area difficile, ma la scommessa è quella di rimanere qua, in Calabria”. Per quanto riguarda la produzione questa, proprio come il prodotto, è rispettosa dell’ambiente. I laminati comat non contengono colle e quindi non emettono formaldeide, sono molto resistenti agli agenti atmosferici e chimici e finanche alla salsedine. Il raffreddamento degli impianti, inoltre, avviene a ciclo chiuso non necessita di acque reflue e gli stessi scarti di produzione vengono riutilizzati”. In un ciclo produttivo che nel 2011 ha meritato a Domenico Cristoforo il premio “Ambiente e Legalità” assegnato da “Libera” e “Legambiente”.