Tornano le lontre nel Parco Nazionale della Sila, ma il massiccio continua a bruciare

Da una parte il Parco Nazionale della Sila che si compiace per il ritorno, dopo circa un trentennio, delle lontre nei pressi del lago Ampollino  a dimostrazione che le aree protette rappresentano davvero i punti cardine per la conservazione della biodiversità nella stessa riserva naturale che da anni   porta avanti politiche di gestione oculata e di conservazione avanzata e dall’altro i soliti incendi che inquietano la “Legambiente” di Petilia Policastro che li collega anche mancata convenzione  fra le Guardie Forestali  e la regione  Calabria che quest’anno tarda ad arrivare. E’ duplice l’inizio dell’estate nella Sila crotonese che  somma alle bellezze e ricchezze del proprio territorio l’incuria umana ed i soliti ritardi della burocrazia che non le consentono quello sviluppo turistico che potrebbe divenire un vero e proprio volano di sviluppo. Relativamente al ritorno delle lontre è  il Parco nazionale della Sila a darne notizia con un comunicato stampa, esprimendo l’importanza degli avvistamenti e sottolineando come “già nel 2009, nell’ambito di un progetto di ricerca finanziato dall’Ente Parco e dal Dipartimento “Politiche dell’Ambiente” della regione Calabria, Manlio Marcelli e Romina Fusillo avevano documentato dopo più lustri il ritorno della  lontra nei pressi di diversi corsi d’acqua del Parco, tra i quali anche il torrente Verberano.  Per quanto riguarda gli incendi nel territorio montano petilino, la “Legambiente” del presidente Luigi Concio  denuncia che “quello   che lascia ancor più sgomenti   è la superficialità  con la quale si sta  affrontando quest’anno la macchina degli interventi. Se si compone il numero  servizio di emergenza ambientale  del Corpo Forestale – aggiunge l’esponente di Legambiente –  ci si può sentire rispondere dall’operatore della sala operativa “mi dispiace ma noi non possiamo intervenire a causa dalla mancata convenzione prevista con la Regione Calabria”;  la giunta regionale della Calabria, infatti,  non ha ancora approvato il piano antincendio boschivo per l’estate 2012, i piromani  non aspettano, sono già da diverso tempo in azione”. Francesco Rizza