Il caos cibernetico
Cosa accadrebbe se un mattino, al nostro risveglio, scoprissimo che il centro nevralgico del sistema elettronico mondiale fosse stato compromesso durante la notte da una forte tempesta magnetica arrivata dal sistema solare?
E cosa accadrebbe se inevitabilmente anche i dati bancari dei nostri conti correnti verrebbero di colpo cancellati senza la possibilità di nessun ripristino? Il caos!
Il mondo di colpo si troverebbe senza preavviso di fronte ad una catastrofe di proporzioni gigantesche e l’uomo sarebbe improvvisamente catapultato in un’era… tanto remota quanto insostenibile, dove sostanzialmente le capacità di “sopravvivenza” si abbasserebbero vertiginosamente.
Al giorno d’oggi, anche i giovani sono attaccati sempre di più al mondo virtuale, vivono senza alcun accorgimento nel totale disagio sociale, procurandosi in diversi aspetti il cosiddetto mal di vivere, un’insofferenza subdola che schiaccia sotto la mole di una forza oscura il percorso adolescenziale, recando devastanti effetti a livello psico fisico.
A quanto pare vecchie e nuove generazioni, sono state proiettate in questo increscioso ma necessario nuovo mondo cibernetico, nella totale indifferenza di chi avrebbe dovuto tutelare in qualche modo l’incipit dell’evento.
A malincuore devo dire che la società “antagonistica” delle vecchie generazioni, era capace di creare con discorsi stereotipi e proclami anti capitalistici un collettivo spontaneo, radunava nei circoli e nelle piazze, giovani di ogni ceto sociale, ora…si è volatilizzata, dando spazio ad una nuova era, certamente densa di innovazioni, ma vuota ed astratta nelle sue diverse forme, ha creato un’enorme voragine in quelle aggregazioni che un tempo erano il fulcro della socializzazione, ha ceduto il posto ad un nuovo periodo capace di assorbire gran parte del tempo nello specchio fluido dell’elettronica.
La “modesta” società degli anni ‘70, era riuscita ad imporsi lottando con tenacia contro le potenti lobby del potere sia economiche che politiche, facendo traballare le multinazionali egemoni, condizionandole attraverso autonomi e spontanei cortei.
Oggi invece, ogni evento sociale sembra sia stato risucchiato, stritolato nella spirale di una nuova era tecnologica guidata dai mostri dell’informatica Bill Gates e Steve Jobs, essi hanno sostituito “quasi” totalmente il vecchio mondo della carta stampata al nuovo mondo virtuale.
Le piazze lentamente si sono svuotate, i circoli culturali che un tempo pullulavano di idee, ed omogenee innovazioni, hanno lasciato spazio ad una desertificazione di massa.
Facebook, twitter…social network con una colossale forza attrattiva, si sono consolidati nei meandri della mente dando vita a una serie di amicizie ed amori virtuali ed altro… celando spesso dietro un semplice schermo la minaccia della pedofilia o peggio ancora la maniacale perversione travolta da una nuova forma di violenza, ne sanno qualcosa i numerosi “inquilini” di ogni età che ingenuamente cadono nel maleficio di questi aspiranti nuovi mostri.
L’obiettivo principale della moderna società civile dovrebbe portare a sostituire le aride piazze “online” per restituire la realtà agli “utenti”, persone rapite da un caos cibernetico! Si dovrebbero tramutare e ristabilire le relazioni virtuali in reali per debellare o almeno ridurre la percentuale di fuga dalla realtà da parte dei giovani, aiutarli a comprendere il senso della vita per sostituirlo al mal di vivere, bloccando e destabilizzando il flusso continuo che ormai da anni ha abbandonato la concretezza… barattandola con il nulla.
Quindi, perché lasciare nell’oblio l’enorme massa di adolescenti facendo finta che tutto rientri nella normalità?
L’inizio di una campagna di sensibilizzazione potrebbe riportare le nuove generazioni nelle vere piazze per aprire gli occhi a chi ormai pensa che la modernità tecnologica sia la vera e unica strada da percorrere per un futuro molto più pragmatico.
Non posso altro che augurare sogni virtuali ma … risvegli reali!