Torino, a 20 anni cerca lavoro ma viene costretta a prostituirsi

Degrado nel capoluogo piemontese dove una giovane è stata costretta a prostituirsi per mesi in un appartamento nel quartiere Mirafiori. Il calvario della giovane torinese è finito nei giorni scorsi dopo che la madre, avendo scoperto quanto stava avvenendo, si era rivolta disperata alla Polizia. In manette è finito U.b., 37enne residente a Bagnolo Piemonte, titolare di una piccola ditta di profilati industriali e guardia venatoria volontaria.

La ragazza ha raccontato agli agenti del Commissariato San Paolo di essersi presentata per un colloquio di lavoro per una nuova discoteca di cui aveva trovato l’annuncio sul web ma di essere poi stata indotta ad avere un rapporto sessuale con U.b. che l’aveva poi costretta, facendole delle velate minacce con riferimenti anche alla sua famiglia, a prostituirsi in un suo appartamento in zona Mirafiori. Nei giorni scorsi i poliziotti hanno fatto irruzione nell’appartamento e arrestato il 37enne con l’accusa di induzione e sfruttamento della prostituzione.

Nell’alloggio gli agenti hanno trovato preservativi e diversa oggettistica, oltre al soprammobile a forma di aquila in cui era nascosta una microcamera collegata a un computer posizionato nella stanza vicina. In casa anche una pistola con un colpo in canna.

Indagato per favoreggiamento anche un anziano di 76 anni che faceva le pulizie dell’appartamento e alcune commissioni per il “magnaccio”. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori il calvario della ragazza è andato avanti per circa 5 mesi. L’uomo l’avrebbe costretta a lavorare nell’appartamento tutti i giorni tra le ore 14:00 e le ore 19:00 procurando clienti con annunci online.