Crotone, le riforme rappresentano lo sviluppo del Paese

La venuta del vice presidente nazionale del Fli, onorevole Italo Bocchino, presso la sala Giunta della provincia di Crotone, non ha suscitato nessuna emozione ai presenti per quanto ha affermato nei pochi minuti del suo intervento. Nulla di nuovo che già non si sapesse a proposito della necessità di dover riformare l’attuale legge elettorale, la cosiddetta “porcellum”. Ha parlato della riduzione del numero dei parlamentari; dell’introduzione della preferenza che consentirà ai cittadini di scegliersi il politico attraverso il voto; più potere al presidente del Consiglio per quanto riguarda la revocare di un Ministro; accorciare i tempi per l’approvazione di una legge contingentando all’essenziale la discussione in Parlamento e senza che passi attraverso le due Camere; l’inutilità delle province giacché esistono i Governi Regionali. Un insieme di riforme che gli italiani ascoltano da anni e da tutti i politici, ma non vedono mai l’attuazione. Niente di nuovo è stato detto dall’on. Bocchino quando ha parlato della salvaguardia del territorio e del suo utilizzo affinché rappresenti per la provincia di Crotone un nuovo volano di sviluppo occupazionale dopo la deindustrializzazione.

Nessun accenno a proposito della strada statale 106, l’abolizione dei treni a lunga percorrenza, l’aeroporto, il porto. Settori che per Crotone e provincia potrebbero veramente rappresentare il vero volano di sviluppo.

Se avesse parlato degli argomenti sopra citati avrebbe dovuto giustificare il mal Governo del centrodestra, regionale e nazionale, negli anni in cui il suo partito, quando si chiamava AN (Alleanza Nazionale) ha fatto parte.

Il vero significato della venuta del vice presidente nazionale del Fli a Crotone per “benedire” l’entrata di Salvatore Claudio Cosimo (coordinatore provinciale di Fli) nella Giunta Zurlo e dimostrare che la ritrovata compattezza del centrodestra alla provincia di Crotone è stata possibile grazie al Fli.

Una risposta che, però, apre una crepa e non di poco conto con coloro che non volevano che avvenisse ciò.

L’altro vero motivo della venuta di Bocchino a Crotone va cercato nella condivisione del progetto di Giuseppe Scopelliti (Governatore della Calabria) di dare vita ad un nuovo centrodestra, dopo la frantumazione del Pdl. Non a caso, al fianco del numero due del partito di Gian Franco Fini c’erano, oltre a Cosimo, Stanislao Zurlo (presidente provinciale); Benedetto Proto (presidente del consiglio provinciale); Giuseppe Siciliani (dirigente nazionale Fli ex parlamentare con il patto Segni); Pietro Caterisano (capo gruppo Fli in consiglio provinciale). Non era presente Maria Maio (Fli) che, come tutti sanno, è critica nei confronti di Cosimo per essere entrato in Giunta, e non era presente nessun rappresentante del Pdl.

È stata una vera adunata di ex aennini per annunciare che, essendo morto politicamente Silvio Berlusconi, si può iniziare un nuovo percorso tra le forze di destra se torneranno ad essere uniti.

A tal proposito, una domanda è d’obbligo: come agiranno alcuni esponenti di Fli, gli on. Angela Napoli, responsabile regionale, e Fabio Granata, dirigente nazionale, che non intendono discutere con chi fa parte dell’attuale centrodestra in Calabria?