Luca Brugnoli protagonista di Scherzi a parte!

Avevamo incontrato Luca Brugnoli un po’ di tempo fa, prorio durante le riprese di uno scherzo dell’orami popolare trasmissione televisiva ”Scherzi a parte”. Marito, padre di tre figlie, attaccato alla famiglia, lavoratore al quale piace coltivare i suoi hobby abbiamo deciso di fargli alcune domande…

Chi e’ Luca Brugnoli? Devo dire che lo conosco poco, sembra un tipo soddisfatto della sua vita, anche se vorrebbe emigrare in Australia, ha un sacco di progetti in mente ma poi sale sul treno delle situazioni e il capotreno si dimentica di fischiare la partenza e scommette quasi sempre su cavalli perdenti. Ha un sacco di conoscenti ma non ha amici. Sembra un quadro triste ma invece ha scelto che la sua vita sia così, infatti non ha rimorsi ed è molto soddisfatto di ciò che ha fatto sino ad oggi. Che idea hai della trasmissione “Scherzi a parte”? Beh, quella di quest’anno non mi è piaciuta, scherzi a parte è gloliardico, non fa satira e non si occupa di politica. La trasmissione dovrebbe essere spumeggiante come è stata la stagione presentata da Simona Ventura e Marco Columbro. Chi vuole mettere in mostra se stesso è meglio che organizzi un one man show . Scherzi a parte dovrebbe essere una trasmissione di 90 minuti senza presentatori, con una sequenza di 10 scherzi a puntata intervallati eventualmente da pubblicità. Gli scherzi come sono organizzati? Mesi prima dell’inizio della registrazione degli scherzi, si stila una lista di potenziali vittime a seconda della popolarità del momento. Quando si decide di fare uno scherzo, normalmente si contatta l’agente della vittime designata e ci si accorda sul come e dove fargli lo scherzo chiaramente all’insaputa della vittima. Questo ci permette di andare a colpo sicuro sul luogo e momento dello scherzo, ma soprattutto di colpire la vittime nei suoi punti deboli che normalmente l’agente conosce benissimo e poi… si colpisce. Quello che si vede in tv dura solo dai 7 ai 10 minuti, ma ci sono scherzi che nella realtà sono stati girati in ore. Lo scherzo piu’ simpatico a cui hai partecipato? Un paio, quello ai danni di Irene Pivetti in una chiesa sconsacrata dove il parroco (io) e il suo vice (Alessandro Cantarella) avevano allestito un confessionale tecnologico e un juke box per musiche sacre e quello a Orietta Berti dove abbiamo messo a soqquadro il paese di Varzi con tanto di banda e majorettes in quanto un povero sfigato (sempre io) avrebbe dovuto regalarle la propria casa durante la sua nomina a cittadina onoraria. Che cos’e’ la televisione oggi? Un pessimo punto di riferimento per i giovani dalla quale escono miti e personaggi da imitare avendo perso i veri punti di riferimento della propria vita, la famiglia, la scuola e il lavoro ma dalla quale non possono imparare nulla. Un augurio a te stesso Salire sul treno di una situazione professionale importante e che finalmente qualcuno fischi la partenza. Un augurio all’Italia Che possa diventare un treno funzionante, con tutti i servizi di prima classe che ci meritiamo, senza dimenticare che lo dobbiamo costruire noi tutti alla faccia dei buffoni e ciarlatani che oggi ci mettono i bastoni tra le ruote per i loro interessi.